A Rovereto tempesta d'arte con il «Fuori Festival» mostre e performance

Il quartiere di Santa Maria sposa l’arte e diventa al tempo stesso galleria, palco per eventi, luogo di improvvisazione e contaminazione. E sarà l’ombra attiva e creativa del prestigioso festival Oriente Occidente che è iniziato ieri e che arricchirà la città con la produzione di una lunga teoria di artisti locali e non solo che animeranno per una decina di giorni lo storico rione e perfino il centralissimo ostello della gioventù di via Scuole, trasformato per l’occasione in una sala espositiva. Ad uso e consumo, principalmente, delle oltre duecento star internazionali chiamate a danzare al festival che si gusteranno le opere appese ai muri come fossero in un museo. Merito di una nuova generazione di arte dal basso, di «ensemble» improvvisato che punta a mettere insieme artisti di tutto il mondo senza in realtà un fine comune, ma solo la voglia di esprimersi. Si chiama «New Situazionisme» e a Rovereto si propone appunto come Fuori Festival, da oggi all’11 settembre nella chiesa e nel giardino di Sant’Osvaldo in Santa Maria e all’ostello.

Ci saranno mostre ma pure performance e musica, danza, monologhi e festa, perché l’arte dal basso deve essere popolare e non solo d’élite. E ci saranno anche alcune chicche come, per esempio, l’asta silenziosa in Sant’Osvaldo, con tutti i quadri esposti in vendita al miglior offerente ma senza banditore e rilanci urlati.

Ad organizzare quest’evento senza precedenti è l’associazione «Santa Maria Incontra» con la collaborazione del distretto Famiglia Vallagarina, della cooperativa Il Faggio, di Aste Dolomia, Bosco dei Poeti e Casa del Vino di Isera. Il tutto a cura di Francesca Piersanti e Massimo Montesi con una sorta di supervisione di Lorenzo Menguzzato, al secolo Lome, che per l’occasione porta in città «Il passo doppio» insieme a Sergio Dangelo. E un lungo elenco di artisti pronti a mettersi in gioco animando Santa Maria: Dangelo e Lome, Anna Boschi, Gudrun de Chirico, Jakob de Chirico, Gigi Zoppello, Osvaldo Maffei, Renato Sclaunich, Eugenio Lanfranco, Ruggero Maggi, Gerard Broutin, Giuseppe Desiato, Lamberto Pignotti, Jack Hirschman, Gabriele Picco, Roger Fritz, Luc Fierens, Kiddy Citny, Gianfranco Grisi, Tullio Mazzotti, Orazio Bacci, Orazio Gaetano, Giorgio Moiso, Alberto Casiraghy, Francesco Aprile, Ben Vautier, Luigi Bonotto, Heinrich Bunzel, Ampelio Zappalorto, Joseph Beuys, Sarenco e Giuseppe Chiari.

Come spiegano gli organizzatori, «accadrà tutto in un ambiente di confine, che oscilla sopra quel limite dove la maniera diventa eccesso, il pudore esuberanza, la personalità coro. Imprevedibile e affollato, tutt’altro che lineare, l’insieme delle opere esposte in Sant’Osvaldo e degli eventi performativi correlati rispecchiano la capacità ludica, empatica, catalizzatrice di energie e sogni che il duo artistico sa far scorrere oltre la tela e i materiali fin dentro ai giorni, ai luoghi, alle relazioni, alla vita. La partitura a un certo punto diventa improvvisazione, il passo della danza irrefrenabile. Nel tempo e negli spazi della mostra accadranno cose fuori programma: incontri, suoni, accadimenti (happenig come si usava definire agli esordi la pratica di costruire eventi impermanenti attraverso i mezzi delle arti figurative). “New situazionisme” è il movimento che, facendo seguito a un glorioso quanto enigmatico momento della storia dell’arte, termine che ammicca all’inglese e in modo indisciplinato al francese, definirà la propria genesi in questo contesto: il manifesto sarà qui scritto a più mani. Tutte le opere esposte saranno protagoniste di un’asta silenziosa, a cui è possibile registrarsi a inizio mostra».
In Santa Maria l’inaugurazione sarà oggi alle 18, la «Perfomance dipinta» a cura di Francesca Piersanti, Lome e Sergio Poggianella; la mostra collettiva all’ostello di via Scuole, invece, sarà sabato, sempre alle 18. 

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