A Nomi nuovo spazio d'arte apre oggi con un poker: Lome, Boato, Cappello e Serra

di Tommaso Gasperotti

Oggi sarà inaugurata la mostra d’arte «QuadriNomi» nell’antico granaio di Nomi, appena restaurato. Si tratta della prima nel nuovo magnifico spazio in centro al paese. Esporranno quattro artisti trentini affermati con oltre mille mostre all’attivo in tutt’Europa: Lome, Barbara Cappello, Matteo Boato e Antonello Serra. 

A riunirli, il curatore della mostra, Claudio Mattè, che afferma: «Non capita tutti i giorni di avere nello stesso luogo artisti di questa caratura, uniti da caratteri diversi ma da una conoscenza nell’esprimere il proprio pensiero attraverso l’arte non comune. Con questa mostra vogliamo contribuire a valorizzare la bellezza e l’importanza della nostra Vallagarina e dei territori circostanti». Ma soprattutto, aggiunge, far sì che attorno all’ appuntamento, promosso da Comune di Nomi, Comunità della Vallagarina, Distretto Famiglia, Fida (Federazione italiani degli artisti) e Pro Loco, si creino momenti di incontro e socializzazione per la comunità. Tema centrale dell’esposizione, le persone. Barbara Cappello, partendo dalla fotografia, ricerca nel corpo, femminile e maschile, l’evoluzione, nascondendo e scoprendo in maniera mai banale o volgare la figura umana con l’inserimento di elementi di fauna e flora marina o terrestre.

Lome, allievo di Emilio Vedova, le persone le guarda in faccia, le descrive una ad una, le raggruppa in modo colorato ponendo l’accento su ciò che è importante per coglierne l’essenzialità in modo innovativo. Antonello Serra (nella foto a destra una sua opera), esprimendosi con i segni arcaici, racconta il legame forte con la sua terra d’origine, la Sardegna. Ricordando come l’arte, già in tempi antichi, fosse una valida forma di comunicazione e arricchimento per le popolazioni, da tramandare alle generazioni successive.

Matteo Boato, partendo dalla figura umana allarga lo sguardo, convertendo i propri studi di ingegneria e chitarra in musica dei colori per rappresentare le sue città e la natura che le circonda, realizzando il suo vero sogno, quello di fare arte.
La collettiva, che sarà inaugurata sabato alle 18 all’interno della festa patronale con la musica di Yari Ciani, sarà visitabile fino all’8 settembre, dal martedì al venerdì con orario 18-21, sabato e domenica dalle 10-12 e 18-21 (ingresso gratuito). A contorno, appuntamenti culturali. Domenica, alle 11, la presentazione del libro di Bruno Coveli «Voli sulla valle», martedì alle 20.30 «Fuga dopo la Grande Guerra: i nostri profughi» con il provveditore del Museo Storico Italiano della Guerra Francesco Frizzera. Venerdì 30 agosto l’incontro con Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino, sulla memoria e gli interrogativi del presente. Il 6 settembre, alle 20.30, Marcello Mattè, cappellano del carcere di Bologna, parlerà di «Solitudine, quella colpevole e quella innocente», mentre l’8 si terrà il concerto con Ela Banasiak, Marcello Barberi, Chizuru Deguchi, Silvano Zanoni e Stefano Bertagnolli.

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