La "Salomé" di Prata in prestito da Sgarbi al Buonconsiglio

Il dipinto di Francesco Prata, facente parte della collezione Cavallini-Sgarbi e raffigurante Salomè è esposto al Castello del Buonconsiglio come invito alla visita della mostra allestita a Castel Caldes che sarà visitabile fino al 3 novembre 2019.

Tra le molte opere della collezione Cavallini-Sgarbi, rese disponibili dalla famiglia, si è optato per questo quadro del Prata per due motivi: il primo è il forte influsso che il pittore bresciano Girolamo Romanino, autore di gran parte degli affreschi del Castello del Buonconsiglio, ebbe sul Prata, il secondo è per la bellezza del vestito tipicamente cinquecentesco indossato dallo Salomè che richiama il tema della mostra allestita nelle sale del Castello del Buonconsiglio “Fili d’oro, dipinti di seta. Velluti e ricami tra Gotico e Rinascimento”.

Il quadro del Prata, databile attorno al 1518, riprende con indubbia maestria la Salomè di Romanino eseguita qualche anno prima e oggi conservata alla Gemaelde Galerie di Berlino, testimoniando indirettamente l’apprezzamento dei contemporanei verso la creazione dell’artista bresciano. Poche sono infatti le varianti: nel quadro di Prata sono scomparsi gli edifici sulla destra e un giovane con la barba sulla parte sinistra ha sostituito l’ ancella dipinta invece da Romanino. L’ unica differenza tra le due Salomè sta nel corpetto che Prata decorò color oro mentre è in bianco nel quadro di Romanino.

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