Salone del Libro da record la Lega chiede la testa di Lagioia ma i suoi risultati sono trionfali

Doveva essere il Salone del Libro della rinascita e della ritrovata sicurezza finanziaria, ma con il record di pubblico, 5 mila visitatori più dello scorso anno, e le feroci polemiche su fascismo e antifascismo, è stato molto di più. La pensano così i vertici della 32/a edizione della kermesse libraria torinese che ha chiuso i battenti questa sera, dopo cinque giorni di code ininterrotte.

«Quella di Torino è una comunità culturale di persone, questo Salone è diventato una delle agorà culturali più importanti del Paese», commenta entusiasta il direttore Nicola Lagioia -.
Vogliamo essere un luogo di dialogo. Non abbiamo paura del contraddittorio, al contrario, purchè si mantenga un’alta qualità della discussione, senza cedere a reazioni tribali. E se ci sono state polemiche non è una tragedia».

L’ultima riguarda proprio la sua figura, con la Lega che ne ha chiesto le dimissioni per «il clima di censura», come lo ha definito il capogruppo al Comune di Torino del Carroccio Fabrizio Ricca, che ha portato all’estromissione della casa editrice Altaforte, vicina a Casapound.

In soccorso di Lagioia (salutato ieri alla conferenza stampa finale da una "standing ovation" con applausi di dieci minuti) si sono levati gli scudi della sindaca Chiara Appendino e del presidente della Regione Sergio Chiamparino. «Se la Lega vuole prendersela con qualcuno, lo faccia con chi si è assunto la responsabilità politica della scelta, ovvero la sottoscritta», tuona la prima cittadina. «Lagioia non si tocca. Ha saputo raccogliere l’eredità del Salone, rilanciarla, rafforzarla», le fa eco il governatore.

Se la politica litiga, gli editori si dicono più che soddisfatti, con un aumento delle vendite che va dal 10% di Einaudi e dal 15% di Sellerio al 40% di Rai Eri. Bene anche Mondadori, Feltrinelli, Donzelli, Fazi, Neri Pozza.

Soddisfatti il presidente del Circolo dei Lettori, Giulio Biino, e la direttrice Maurizia Rebola. «Oggi è solo tempo per fare festa - sottolinea Biino - Abbiamo messo in campo una Ferrari, alla quale ora non si deve far mancare la benzina. E la benzina è fatta di entusiasmo e amore per il libro e la cultura. È bellissimo sapere ora che non abbiamo sbagliato».

Già si parla delle prossime due edizioni, e non era mai successo prima: quella del 2020 sarà dal 14 al 18 maggio, del 2021 dal 13 al 17 maggio.

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