Ecco, «Il Deutsch-Italia»: un ponte con la Germania

Nell’Eldorado berlinese, terra promessa di tanti giovani italiani in cerca di prospettive e con voglia di rischiare e sperimentare, è nato un nuovo giornale digitale: «Il Deutsch-Italia».
Si tratta di un magazine online, in piedi da tre mesi, redatto in italiano e tedesco, con l’ambizione si rivolgersi a utenti italo-tedeschi: italiani residenti in Germania e tedeschi italofili.

L’iniziativa è stata presentata ieri all’Istituto Italiano di Cultura a Berlino, con buona dose di entusiasmo e adrenalina da parte di tutti i redattori coinvolti, per lo più giovanissimi.

Di giornali online, blog e siti italiani ce ne sono a Berlino in abbondanza ma questo si vuole distinguere dagli altri per una specifica caratteristica: il suo bacino di utenza non vuole essere solo italico ma anche tedesco.
Come spiega il direttore responsabile Alessandro Brogani, 48 anni, romano, promotore (e al momento anche finanziatore) del progetto, Il Deutsch Italia non si vuole mettere in concorrenza, nè avrebbe i mezzi per farlo, con i grandi quotidiani italiani e i corrispondenti che li rappresentano in Germania. Nè tanto meno con i giornali tedeschi la cui produzione e ricchezza di informazione è soverchia: il nuovo giornale si prefigge di «coprire una nicchia di informazione lasciata vuota dalle grandi testate».

Il Deutsch Italia «vuole essere un ponte gettato fra le culture dei due Paesi» e un contributo a superare i tanti pregiudizi, positivi come negativi, esistenti in entrambi i paesi nei confronti dell’altro. Vivere in un altro paese significa innanzitutto integrarsi e questo giornale, spiega ancora, vuole anche essere un segnale di «amore verso il paese che ci ospita e la sua grande storia e cultura».

Il giornale, «nutrito» per ora di un paio di contenuti nuovi al giorno più diversi articoli recenti di vario argomento (sociale, cultura, economia, sport, news), dispone di una sua redazione, della collaborazione con l’agenzia Primapress, ed è fatto da una pattuglia di giovanissimi redattori, più un paio di ‘veteranì, tutti molto motivati e fiduciosi nel successo del progetto. Tanto che hanno accettato di lavorare al momento «a titolo gratuito», come sottolinea Brogani precisando di sperare di poter presto attingere a fondi provenienti dalle Fondazioni tedesche e dalla pubblicità di aziende tedesche e italiane.

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