Oggi torna Religion Today dedicato ai «custodi della terra»

di Gianluigi Bozza

Inizia oggi, mercoledì, la 23ª edizione di Religion Today dedicata al tema «Custodi della terra».

Il programma, distribuito su più sedi, propone nel pomeriggio (dalle ore 19 al Teatro San Marco di Trento ) tre corti e un mediometraggio iraniani in una sezione definita «La bellezza del creato».

I tre film hanno un approccio antropologico e uno sviluppo lineare. Ojagh di Ali Bolandnazar è una sorta di indagine descrittiva dei rituali riguardanti il fuoco della tribù Qashqai Turcik (una minoranza nomade composta di iraniani, turchi e curdi). Branches and Brushes (Rami e spazzole) di Komeil Soheli presenta un monaco che sfida le tradizioni buddiste riguardo la sua arte e la sua pratica religiosa. Qarlavaj di Eshan Kamali raccoglie le considerazioni di un anziano muezzin che vive al confine tra Iran e Turkmenistan riguardo l'importanza che i cavalli hanno nella identità e nella cultura del territorio in cui è nato e vissuto.

Il mediometraggio Karun di Mohmmad Ehsani è un documentario che seguendo il corso del fiume Karun sviluppa informazioni e considerazioni sull'ambiente naturale, sulla storia e sulla vita delle comunità che abitano sulle sue rive o la cui esistenza è (o è stata nel corso dei secoli) influenzata dallo stesso. La narrazione segue il fiume (lungo 750 km.), dai Monti Zagros, dove nasce, fino a sfociare nel Golfo Persico in una zona paludosa ricca di palmeti fiancheggiando per un lungo tratto del corso inferiore fino alla foce lo Shatt al-Arab (un corso d'acqua formato dalla confluenza, in Iraq, del Tigri e dell'Eufrate). Con le sue alluvioni contribuisce a far avanzare il delta di 30 metri l'anno e a riempire la fossa del Golfo Persico tanto che località un tempo utilizzate come scali marittimi attualmente si trovano a 200 km dal mare. Il fiume è stato da sempre un riferimento per le popolazioni, fin dall'antichità (reperti archeologici importanti apparentemente abbandonati appaiono di tanto in tanto), ma è stato anche trasformato con dighe per l'energia e con riserve d'acqua per l'agricoltura producendo inaspettati disastri ambientali che hanno impoverito chi dal fiume traeva le proprie risorse di sostentamento e il proprio lavoro.

La modernizzazione con l'industria petrolifera, gli scarichi, i tunnel sotterranei hanno accentuato questi processi di trasformazione-distruzione. Ehsani racconta con un ritmo che pare seguire l'andamento del fiume soprattutto raccogliendo testimonianze di tecnici e abitanti e con un uso appropriato e volutamente discontinuo di immagini e commento musicale perché il Karun attraversa ancora paesaggi stupendi ed altri inevitabilmente corrotti.

A Rovereto, alla Campana dei Caduti , nella Cerimonia d'apertura ( ore 19,30 ) viene proposto il mediometraggio Wells of Hope (Fonti di speranza) di Lia Beltrami , un documentario-reportage condotto dalla stessa autrice tra Siria, Libano e Giordania che propone l'esperienza di Talitha Kum condivisa da donne cristiane e musulmane che dialogano e operano insieme contro il traffico di esseri umani, donne e bambini, imprigionati (anche proditoriamente promettendo denaro o riscatto sociale) sia per il prelievo di organi che per la prostituzione. Diretto, incisivo e inquietante.

comments powered by Disqus