Ötzi torna in vita giovedì su RaiPlay

di Emanuela Castellini

Il valore dell'amicizia al centro di Ötzi e il mistero del tempo , opera seconda di Gabriele Pignotta, già premiata al Giffoni Film Festival nel 2018, arriva giovedì 25 giugno sulla piattaforma gratuita Raiplay.

Il film - prodotto da One More Pictures con Rai Cinema in collaborazione con Birgit Oberkofler della Idm Film Fund & Commission, girato interamente in Alto Adige tra Bolzano, Altopiano del Renon, l'Alpe di Siusi, Passo di Valparola e il Passo Sella con Vinicio Marchioni e Alessandra Mastronardi - racconta la storia dell'amicizia dell'undicenne Kip (Diego Delpiano) e dei suoi due inseparabili amici con Ötzi (Michael Smiley), la celebre mummia che torna in vita, come d'incanto, dall'era del rame dopo 5000 anni. Per loro inizia una fantastica avventura.

«Il nostro film guarda al cinema per famiglie – spiega Gabriele Pignotta –. Ai film d'avventura degli anni Ottanta, quelli lontani dalla tecnologia, con protagonisti dei ragazzini preadolescenti senza telefonini, né social. Un cinema che proponeva luoghi fiabeschi dove la fantasia predominava».
E osserva: «La nostra cifra stilistica, pensata per dare un segnale forte, è stata quella di non mostrare non solo i cellulari, ma neppure gli autobus, i taxi, le tv al plasma, ma una collocazione che ha spinto i bambini a lavorare con le ricetrasmittenti».

Una particolarità riguarda proprio Ötzi - uno dei reperti antropologici più importanti nel mondo che si trova nel Museo di Bolzano – che in scena diventa uno sciamano. «Ci sono studi approfonditi che hanno permesso di avere molti elementi in più dell'epoca in cui Ötzi viveva – sottolinea il regista - Ci sono delle conclusioni scientifiche nel suo ritrovamento che possono far pensare che non abbia avuto eredi e che la sua stirpe si sia estinta. Abbiamo così immaginato che questo potere fosse rimasto sospeso nel tempo, che non avesse potuto tramandarlo, e un suo ipotetico discendente fosse proprio Kip, il protagonista del film, e che lui si risvegliasse per portare a compimento il passaggio di testimone. Con gli sceneggiatori ne abbiamo fatto il perno del racconto».

Invece, se si potesse manipolare il tempo, che potere vorrebbe avere Vinicio Marchioni?
«Sono un uomo molto pragmatico. Credo che si debba essere sempre all'interno del proprio tempo altrimenti c'è il rischio che si costruiscano delle congetture che non hanno nessun tipo di senso. Viaggiare avanti e indietro nelle varie ere è appannaggio dell'immaginazione, della mitologia. Penso che se agli esseri umani non sono stati dati dei poteri sovrannaturali un motivo ci sarà».

E conclude: «Il grande potere che abbiamo sta nella fantasia, nel ricreare miracoli attraverso la finzione cinematografica o teatrale. Mi piace evidenziare anche il grande rapporto con la natura che nel film è rappresentato dai luoghi straordinari dove abbiamo girato e messo in scena dai tre ragazzini che non stanno chiusi in casa con la play station ma decidono di andare a fare un'avventura inseguendo un sogno».

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