Henry, Peter e Jane: la "dinastia" dei Fonda a Hollywood

Rimarrà per tutti l’ingenuo e stranito motociclista di «Easy Rider», il figlio di Henry Fonda, l’irregolare che impose a Hollywood la sua visione della vita e del mestiere d’attore: un ribelle senza pace e un eterno ragazzo che voleva vivere a modo suo.

Ma Peter Fonda (nato a New York il 23 febbraio del 1940 e scomparso a Los Angeles dopo una battaglia contro il tumore) era soprattutto un uomo che, nel corso della sua vita, aveva fatto pace con i suoi fantasmi e il peso di una dinastia d’attori dominata da un autentico monumento come il padre e turbata dal confronto con la sorella, la vulcanica Jane Fonda.

Intorno a lui, negli ultimi anni, la terza moglie Margaret, i figli Justin e Bridget, erede della tradizione artistica di famiglia. Pochi sanno che, sia il padre Henry che la madre Frances Seymour Brokaw, avevano origini italiane: un avo dei Fonda era genovese e, emigrato in Olanda, aveva dato origine a una stirpe che avrebbe fatto parte dei primi coloni di New York; un antenato della madre era il nobile vicentino Giovanni Gualdo. Così, forse non proprio per caso, il giovane Peter all’Italia sarebbe stato legato tutta la vita per la passione dell’arte, per il gusto del bello, per un’idea dell’esistenza lontanissima dallo spirito americano.

Ma, anche questo un paradosso, sullo schermo avrebbe invece incarnato l’anima della nuova frontiera, quella vorace passione per il nuovo che caratterizzava i «nuovi pionieri» degli anni ‘60. Segnato da due eventi tragici dell’infanzia (il suicidio della madre, da tempo ricoverata in un istituto per malattie mentali e un colpo di pistola che gli trapassava lo stomaco all’età di 11 anni, a seguito di un banale incidente in casa), Peter segue fin da ragazzo le orme paterne e studia recitazione a Omaha, nel Nebraska, dove il grande Henry aveva debuttato alla Playhouse molti anni prima. Tornato a New York continua a frequentare i teatri a Broadway e debutta da professionista all’inizio degli anni ‘60.

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