I boscaioli trentini al lavoro star in tv su Dmax

di Laura Galassi

La telecamera li inquadra mentre tagliano con la motosega alberi lunghi fino a 40 metri, manovrano l’abbattitrice che li seziona in pezzi che pesano fino a 15 quintali e poi li accatastano con il trattore. Attorno a loro l’immane devastazione causata dalla tempesta Vaia.

Sono i boscaioli trentini i protagonisti della nuova serie factual di Dmax Undercut - L’oro di legno, in onda da martedì 11 giugno alle 22.20 sul canale 52 della famiglia Discovery Italia.

La produzione trentina Giuma, sostenuta dalla Trentino Film Commission, ha selezionato quattro squadre di taglialegna e li ha seguiti nel loro lavoro quotidiano in altrettanti cantieri a passo Vezzena, passo Lavazè, Predazzo e la foresta di Cansiglio in Veneto. Otto settimane di riprese - il primo shooting lo scorso marzo - con qualsiasi condizione meteo, pioggia, neve, perfino venti gradi sottozero. Un format, quello che racconta i pericolosi mestieri della montagna, che aveva già dimostrato le sue potenzialità due anni fa con la serie «Mountain heroes», incentrata sulle operazioni di elisoccorso.
Le troupe televisive, guidate dai registi Mario Barberi e Angelo Poli, hanno affiancato i boscaioli delle aziende Sambugaro, Morandini, Giacomelli e Zoppé, seguendoli da distanza ravvicinata e intervistandoli a fine giornata, per dare vita a racconti orizzontali che spiegano non solo le attività tecniche ma anche le ambizioni e le storie imprenditoriali dei protagonisti.

Inizialmente timidi davanti alle telecamere, i tagliaboschi si sono poi velocemente abituati ai colleghi televisivi di cantiere, impegnati dall’alba al tramonto nel mettere in risalto la devastazione provocata dalla tempesta dello scorso 29 ottobre, la corsa contro il tempo e gli imprevisti che i boscaioli devono affrontare per ottenere un guadagno. «Non ci hanno dato fastidio. Dopo un paio di giorni li trattavamo già come i nostri operai», hanno confessato divertiti i boscaioli Nicola Morandini, Moreno Giacomelli e Giorgio Sambugaro.

«La vera scommessa è riuscire a trovare uno sposalizio con circuiti tv del livello di Dmax, pronti a fidarsi della qualità trentina», ha spiegato il direttore della Trentino Film Commission, Giampaolo Pedrotti. Un riconoscimento confermato dalla programming manager della rete, Eleonora Mandriani. «Il genere tough jobs di solito racconta personaggi dall’altra parte del mondo. In questo caso li abbiamo scelti vicini a noi e ne è valsa davvero la pena». Il produttore di Giuma Ugo Pozzi ha sottolineato le sue sensazioni al primo sopralluogo: «Abbiamo trovato gli effetti di una bomba atomica e persone che lavoravano in condizioni incredibili. Ci siamo convinti subito che era necessario raccontare il futuro di quei boschi». Ovviamente anche dando spazio all’aspetto fondamentale della sicurezza, come ha sottolineato l’assessore provinciale all’agricoltura, Giulia Zanotelli.

Il trailer delle quattro puntate da cinquanta minuti ciascuna è in onda da alcune settimane e sui social ha già ottenuto un buon apprezzamento.
Da ieri la serie è disponibile in anteprima su Dplay Plus e successivamente anche su www.it.dplay.com.

 

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