Michelangelo sul grande schermo

«La malinconia è la mia allegrezza» scriveva il grande Michelangelo in uno di quei suoi versi bellissimi e struggenti che sembrano anticipare Baudelaire.

E proprio intorno alla disperazione creativa del genio fiorentino, al tormento e all’estasi nei confronti del suo lavoro, prima ancora che alla narrazione della vita e del contesto storico della sua avventura umana, è costruito il film con il quale Sky, in collaborazione con i Musei Vaticani, lo presenta dal 27 settembre al 3 ottobre in sala al grande pubblico, distribuito dalla Lucky Red in 300 copie, per approdare in tv dal 2019.

Diretto da Emanuele Imbucci con Enrico Lo Verso e Ivano Marescotti nei panni rispettivamente di Michelangelo e Vasari, volti e voci narranti nel viaggio alla scoperta dei capolavori di una vita, dal Tondo Doni al gigantesco David, dalla Pietà alla Cappella Sistina, Michelangelo - L’infinito è un prodotto «in tutto e per tutto pensato per il cinema», chiarisce Cosetta Lagani che ha scritto il soggetto.

«Si entra nel racconto delle opere con gli occhi di Michelangelo e di Vasari», apprezza per il Vaticano don Dario Viganò, assessore della segreteria per la comunicazione. Ambientato nei luoghi simbolo, a partire dalle scenografiche cave di Carrara, il film racconta la produzione di Michelangelo e il suo anelito di perfezione, accennando alle committenze sempre più importanti che dalla Firenze dei Medici lo portarono alla corte dei Papi, l’ammirazione del suo tempo e le invidie dei colleghi, i progetti realizzati e quelli incompiuti, gli anni della vecchiaia con la nevrosi creativa portata al limite e l’accanimento sul tema della Pietà.

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