Un' Ora di Troppo: un evento celebrato on line dai Plebei con un nuovo capitolo della storia di Timèa

di Fabio De Santi

Da tempo  ormai, alle 3 del mattino dell’ultimo sabato del mese di Ottobre, quando gran parte della popolazione se la dorme serena, avviene qualcosa di strano: tremilaseicento secondi, sessanta minuti, spariscono nel nulla!  Il direttivo di artisti e musicisti trentini che sta dieatro ad  “Un’Ora di Troppo” ritiene che un evento così particolare ed importante debba essere degnamente celebrato e ricordato al fine di restituire consapevolezza sul reale scorrere del tempo, che non è opera di un freddo orologio, macchina di ingranaggi, ruote e leve, ma del sole e degli altri corpi celesti, i cui moti la natura sa imprimere e dirigere così artisticamente nel firmamento.  Per questi motivi “Un’Ora di Troppo” ha sempre ritenuto che la celebrazione di tale evento dovesse essere necessariamente artistica cosicché l’arte, in tutte le sue svariate forme, ne fosse la vera protagonista. Per questo, nel corso degli anni molti locali trentini hanno aderito alla manifestazione e molti artisti hanno avuto modo di omaggiare, a loro modo, questo prezioso momento di condivisione.

 

 

Quest’anno l’evento non potrà palesarsi come avvenuto regolarmente nel passato. Il motivo lo conosciamo certamente tutti, ciononostante, I Plebei hanno deciso di onorare comunque l’ormai magica ricorrenza attraverso la pubblicazione on-line delle avventure di Timèa, la ventiquattresima figlia del Signore del Tempo. Per chi ancora non lo sapesse, Timèa rappresenta proprio quell’ora che, sistematicamente, viene a mancare nel mese di Marzo per poi essere ripristinata con un giro di mano sulle lancette ad Ottobre. È sulla base di questa “stranezza” che la sua storia, cominciata nel lontano 2010, si è via via arricchita di avvenimenti, luoghi e personaggi fino a divenire una vera e propria serie d’avventure patafisiche a puntate. 

 “Il Limbomiàsma” sarà il sottotitolo della breve storia di quest’anno che andrà ad implementare i capitoli delle storie precedenti e sarà pubblicato sulla pagina “Un’Ora di Troppo” di Facebook ed Instagram. Nessun concerto dunque, nessuna manifestazione artistica vissuta da pochi eletti, ma la squisita possibilità, invece, di ripristinare una pratica, ahimé, sempre più in disuso: vale a dire la gioia di una rilassata e piacevole lettura

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