Giustizia per Hevrin Khalaf Lunedì la presentazione della petizione

Una firma per avere giustizia. Lunedì prossimo, 16 dicembre, alle ore 17, presso l’hotel America, in Via Torre Verde 50 a Trento, verrà presentata la petizione su Hevrin Khalaf, l’attivista e politica curda assassinata nell’ottobre scorso mentre si recava ad Hasakah con alcuni attivisti del suo nuovo partito, il “Partito Siriano del Futuro”.

La petizione chiede che la comunità internazionale e l’Unione europea intervengano concretamente nell’individuare e processare tutti coloro che si sono resi responsabili dell’assassinio.

Sarà presente, tra gli altri, Haskar Kirmizigul, del movimento delle donne curdo e responsabile del comitato Jinoloji in Europa, insieme a Valeria Parolari e Maria Lippiello, prime firmatarie della petizione.

Ecco il testo della petizione:

«Hevrin Khalaf è stata assassinata sabato 12 ottobre, mentre si recava ad Hasakah con alcuni attivisti del suo nuovo partito, di cui era la Segretaria Generale, il “Partito Siriano del Futuro”.
Hevrin era una paladina dei diritti umani, dei diritti delle donne ed era una donna simbolo della lotta delle donne e del popolo curdo.
È stata vittima di un agguato ben preparato che la stampa filo-governativa turca ha addirittura rivendicato come un grande successo.
È stato un efferato assassinio di una donna che “dava fastidio”, una donna colta, mediatrice e sempre presente, di fatto “Ministro degli Esteri” del Rojava, la Siria Curda del Nord.
La Comunità Europea ha condannato quanto avvenuto, come condanna l’aggressione turca del popolo Curdo, ma questo non basta.
Non si può accettare la semplice condanna dell’assassinio di Hevrin Kahalaf, è necessario individuare gli assassini e i loro mandanti e processarli davanti a un tribunale internazionale.
Sono stati violati i trattati internazionali ed il “Il Diritto umanitario” che è il corpo di norme internazionali che governano le situazioni di conflitto armato, sia di carattere nazionale che internazionale.
I diritti umani sono comunque e sempre inderogabili, anche nelle situazioni più estreme.
E l’assassinio di Hevrin Khalaf è un crimine di guerra e un crimine contro l’umanità.
Non si può rimanere spettatori.
Si chiede con forza che la Comunità internazionale e l’Unione Europea intervengano concretamente affinché vengano individuati e processati tutti coloro che si sono resi responsabili di questo efferato assassinio.
Con altrettanta forza si chiede che i governi europei e le istituzioni a livello internazionale mettano in campo immediatamente misure determinate e vincolanti per fermare il contesto nel quale ha potuto avere luogo questo orrendo crimine: la guerra di aggressione e la pulizia etnica in corso nel nordest della Siria in spregio del diritto internazionale».

Per sottoscrivere la petizione è possibile inviare una mail a Valeria Parolari (valeria.parolari@gmail.com).

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