Symphoniacs: stasera al Teatro Comunale di Pergine il concerto fra classica ed elettronica

di Fabio De Santi

Con la loro miscela di musica classica ed elettronica i Symphoniacs hanno conquistato il pubblico internazionale diventando un vero e proprio fenomeno pop. Alla formazione berlinese è affidata questa sera, sabato 22 giugno, al Teatro Comnuale di Pergine, l'apertura della rassegna "Sentinelle di pietra" e nello stesso tempo della terza edizione del Blue Lakes Festival. Come ci racconta in questa intervista il produttore e compositore tedesco Andy Leomar il live sarà ricco di sorprese all'insegna delle contaminazioni sonore.

Andy Leomar, come sono nati i Symphoniacs?

"Ho fondato i Symphoniacs nel 2016. Volevo creare il più giovane e virtuoso progetto di elettro classica in circolazione. Cercavo musicisti che avessero avuto successo nel settore della musica classica ma che, allo stesso tempo, rappresentassero uno stile giovane ed innovativo".

Con quale obiettivo dal punto di vista artistico?

"Ho voluto combinare grandi brani del repertorio classico con i suoni dell'elettronica per creare qualcosa di fresco ed entusiasmante. Con questo sound cerco di unire persone di diverse età che possano ballare insieme a ritmo di elettro - classica".

Cosa vi diverte maggiormente nell'unire la musica classica e l'elettronica?

"Ogni brano che proponiamo si presta ad essere remixato in modi diversi. Quando saremo in Italia userò l'Estate di Vivaldi ad esempio. E' stata composta nel 1717 ma la renderemo adatta al battito sonoro di un music club di oggi".

Parliamo dei vostri concerti: cosa proponete?

"Ci aspettiamo un pubblico che abbia voglia di ascoltare, divertirsi, ballare. Proprio come la nostra musica, noi stessi ci adattiamo a luoghi diversi dove esibirci : dalle classiche sale da concerto ai club più moderni fino ai festival open air. Quando siamo all'aperto, la gente si aspetta di ballare ed ascoltare brani più moderni ma noi amiamo offrire alla gente anche il repertorio classico, quello che sentirebbero in un teatro".

Vi piace interagire con chi viene a sentirvi?

"Certo, amiamo vedere gli spettatori reagire alla nostra musica e rinviarci l'energia che mandiamo loro dal palco. Amiamo inoltre vedere la gente che si diverte ed entra in connessione con noi attraverso la musica e questo succede sia durante che dopo i concerti".

Voi passate dai Daft Punk's di "Aerodynamic" all'Antonio Vivaldi di «Winter» vi piace rimescolare le coordinate della musica?

"Assolutamente. Questo è esattamente il focus della nostra mission. Sentiamo che la musica, di qualsiasi genere, scaturisce sempre da una medesima fonte di emozioni".

Vi aspettavate tutto questo successo internazionale?

"Ho sempre creduto al 100% nel nostro progetto e ho sempre spinto noi stessi a produrre la miglior musica per i nostri fan. Tutto il resto è al di fuori del nostro controllo".

Il vostro primo album è uscito nel 2016: state lavorando ad un nuovo disco e quando uscirà?

"Posso annunciare in anteprima ai vostri lettori che stiamo lavorando al nostro secondo cd e speriamo di poter far ascoltare le nuove canzoni prima della fine dell'anno".

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