Canazei ritrova la sua festa con Comune e 18 associazioni

di Stefania Povolo

E' un peccato perdere l'entusiasmo per una festa dedicata non solo ai nostri ospiti, ma soprattutto a chi abita e vive i nostri bei paesi» le parole sono di Luigi Dantone , che assieme all'amministrazione comunale e a una squadra di volonterosi, qualche tempo fa si è incontrato per pensare se e come far rivivere la festa «Te anter i tobié» percorso gastronomico e musicale tra le vie del paese di Canazei, da un anno cancellato. 

«Non è stata una decisione facile, ma davvero le associazioni del territorio, che pure sono molte, hanno negli anni riscontrato sempre più difficoltà nel portare avanti una gradita tradizione, anche se la voglia di fare dei singoli cittadini non è mai mancata. Sicuramente, andava rivalutata almeno nel nome: erano rimasti pochi i tobiè nella frazione di Canazei. Andava quindi trovata una nuova idea per proporre un appuntamento in grado di non far rimpiangere il weekend tanto atteso di ogni luglio in Val di Fassa, cercando di tornare alla tradizione e alla natura.

Proprio da qui è partita la bella idea avviata in questi giorni da Diego Salvador, Giorgio Pedron, Lorenzo Piazzi, Danilo Planchensteiner, Renato Bernard, Dimitri Demarchi, oltre a quasi 18 gruppi di associazioni e dal sindaco di Canazei Silvano Parmesani.
«Abbiamo questa zona bellissima sopra Canazei: quella antica passeggiata tra i masi di Mortic, Pradel e Roa, dove lo scenario naturale delle montagne è da mozzare il fiato e i tobié sono tutti ispirati alla tradizione, quindi perché non andare "Da na tieja in l'autra"? Il nome c'era, e tutto sta venendo di conseguenza» è il commento soddisfatto di Gigi, che con la sua squadra già organizzatrice della sempre riuscita Gran Festa da D'Istà, ha deciso di ispirarsi alle feste in quota come quella di Val San Nicolò o quella settembrina del Passo Nigra.

Una passeggiata di poco più di un chilometro da raggiungere con i bus navetta o con i parcheggi sul passo Sella, degustando tre possibili menù al completo (anche se nessuno vieta di replicare più volte o di esplorare tra i piatti proposti delle tre frazioni) in cucine e punti ristoro organizzati direttamente all'interno o attorno ai tobié «senza l'utilizzo per quanto possibile di tendoni o antiestetiche soluzioni, che non rispettino l'ambiente rurale e la natura» promette Dantone.
Quindici saranno i masi coivolti in un turbinio di musica, attività, piccoli giochi e grandi degustazioni, in quella antica via di comunicazione attraversata nei secoli passati dai ladini nelle loro frequenti comunicazioni e scambi commerciali, ma ad oggi quasi dimenticata.

Appuntamento il 6 e 7 luglio quindi, per questo debutto di una festa attenta alla natura ma anche alla voglia di divertirsi, augurando ai tanti volontari che hanno deciso per questa ripartenza, una felice esperienza «Da na tieja in l'autra».

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