Gli Almamegretta in versione dub lunedì 17 alla Spiaggia degli Olivi di Riva del Garda

di Fabio De Santi

Saranno gli Almamegretta in versione dub a chiudere, questa sera, lunedì 17 giugno dalle 20, alla Spiaggia degli Olivi di Riva del Garda, i tre appuntamenti di "Fashion Lights & Night colouryour party" proposti da Expo Riva Shuh e Sideout. Dopo le performance del week end affidate sabato alla giovane produttrice dj Aniram e ieri al pioniere della deep house italiana Paolo Martini oggi tocca ad una delle formazioni più note della scena elettro reggae tricolore. Nella loro "Instrumental Dub Session" gli Almamegretta, nome che in latino volgare sta per "anima migrante", si propongono on stage con una line up a tre che non prevede la presenza del vocalist Raiz puntando su una dimensione affidata al battito elettronico degli strumenti. A Riva porteranno il loro sound meticcio, figlio dei quartieri di Napoli nato da una commistione dipiù generi che loro chiamano "meditronica": un mix di reggae, dub,elettronica, melodia mediterranea e napoletana per un intreccio di suoni, culture e popoli frutto dei viaggi di generazioni, e destinato a continuare a viaggiare.

 

Da sempre gli Almamegretta guardano alle sonorità legate al dub nato in Giamaica alla fine degli anni '60 con il dubbing instrumental, che consisteva nel pubblicare come b-side dei '45 giri la versione ritmica dei brani reggae. Il dub ha trovato terreno fertile anche in Italia, ed in particolare nella scena musicale napoletana dei primi anni Novanta, grazie proprio agli Almamegretta. Il loro cd "Indubb" , pubblicato nel 1996, conteneva una serie di rivisitazioni in chiave dub dei loro brani più noti riplasmati dalla mano sapiente di produttori quali Adrian Sherwood, autentico guru del genere, Bill Laswell e del compianto Stefano D.raD Facchielli "the Dub Master". Una linea che la formazione nata sotto il Vesuvio ha ripreso nel 2016 con "EnnEnne Dub" che raccoglie con il battito del dub i dodici brani dell'album "EnnEnne" remixati con l'aggiunta di due inediti. Sulla genesi di questo cd il gruppo nella sua presentazione scrive: "Le atmosfere di "EnnEnne", ci avevano riportato al suono originale del nostro brand, la miscela di "afro napoletanità", dubby reggae, riddims ed elettronica. Così ci siamo rituffati in studio con la voglia di "smontare" e ricomporre in chiave dub i brani del cd provando a rimescolare le carte. Ci siamo subito resi conto che questi brani nascondevano stratificazioni ed aspetti inesplorati. Le dub versions hanno cominciato a venir fuori naturalmente : nuove e visionarie riletture sembravano rivelarsi quasi come necessarie, come a volerci invitare a rompere gli schemi tradizionali della forma canzone per restituirsi in una natura nuova, psichedelica e sognante".

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