Danilo Sacco stasera a Mezzolombardo con il suo nuovo disco "Gardè"

di Fabio De Santi

A quattro anni dal mio ultimo album, ho sentito l'urgenza di raccontare quello che avevo dentro. Stiamo vivendo in un'epoca oscura, con forti spinte a tornare indietro che vengono affrontate più che con la voglia di reagire con un preoccupante immobilismo. Da qui l'idea di fare un disco militante, impegnato, di raccontare con le mie canzoni quello che succede nel mio, nel nostro, tempo". Sono queste le parole usate da Danilo Kakuen Sacco per raccontare ai nostri lettori la genesi del suo nuovo disco "Gardè" che presenterà questa sera, mercoledì 10 aprile alle 21, al Teatro S.Pietro di Mezzolombardo nell'evento organizzato da Fiabamusic in collaborazione con Circolo Culturale 78 e Coordinamento Teatrale Trentino. Il brano "Gardè" , che da il nome all'album, scritto con lo psichiatra calabrese Silvio D'Alessandro, è dedicato al sindaco di Riace Mimmo Lucano e racconta gli sbarchi, l'emigrazione e il pregiudizio nei confronti di chi è costretto a cercare fortuna in territori diversi da quello di appartenenza (italiani compresi).

"Mimmo Lucano è un esempio concreto di solidarietà e di militanza sociale - commenta l'ex voce dei Nomadi - in un periodo buio come il nostro, abbiamo tutti un bisogno impellente di persone che lottino per mantenere vivi i nostri valori ed ideali, troppo spesso triturati in un meccanismo che premia i più furbi e non i più coraggiosi. Ci si lamenta del mondo in cui viviamo ma spesso deleghiamo agli altri anche le nostre responsabilità. C'è bisogno di gente che dia una mano, che resista e riscopra quella parola troppo spesso violentata ed abusata che è Umanità". Il suono del disco, forte, diretto, con una variazione di stile che dalla classica ballata folk si stempera nella ninna nanna, accompagna una macro-narrazione che rinvia al generale bisogno di un'umanità e di sentimenti autentici. Le tredici tracce dell'album sono microstorie che attingono dal quotidiano e da momenti emblematici del passato per cantare la fratellanza e lo sport visto anche come metafora di amicizia, di resistenza agli urti della vita e agli imperativi della storia.

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