Notte di musica con Viito e Omicron Santa Fe a Sanbàpolis

di Fabio De Santi

Saranno gli Omicron Santa Fe, freschi vincitori della quattordicesima edizione del concorso Suoni Universitari, ad aprire questa sera, mercoledì 12 alle 21, al teatro Sanbàpolis il concerto dei Viito e Il Postino per la rassegna Università Autunno proposta dall'Opera Universitaria. Gli Omicron Santa Fe, mercoledì scorso, con la loro miscela di reggae e ritmi in levare hanno conquistato la giuria del contest, superando gli altri tre finalisti di Suoni Universitari: Atop The Hill, Grigio e Frankie C. e The Killbilly's. Il progetto degli Omicron Santa Fe è nato quest'anno dalle ceneri del gruppo Free Lion, dedito all'improvvisazione reggae, dopo l'uscita del cantante, riferimento del gruppo. La nuova formazione elabora l'album concettuale 'Cold At Night', il cui tema principale è l'intima vacuità di ciascuno, le modalità con cui l'umano evita il vuoto e il dolore emotivo che ne consegue attraverso un suono marcatamente reggae non avrebbe potuto esprimere un concetto del genere, da qui l'apertura alla sperimentazione jazz e psichedelica.

I Viito sono frutto dell'incontro tra Giuseppe e Vito, coinquilini fuori sede, romani d'adozione : una convivenza che ha dato forma a molti brani di una forza comunicativa che non passa inosservata e una penna in perfetto equilibrio tra canzone d'autore e nuovo pop italiano. Il primo singolo dei Viito, "Bella come Roma", è uscito ad inizio anno per la Sugar, l'etichetta di Caterina Caselli, e ha esordito al primo posto nella classifica Viral50 Italia di Spotify, dove è rimasto per 7 giorni, registrando oltre 100mila ascolti nella prima settimana.

La band ha poi lanciato una seconda canzone, "Industria porno", un brano che fotografa una scena di amore puro e di cui è stato scritto: "I Viito parlano di giovani che s'incontrano e si scoprono lontani dai cliché dei nostri giorni, quelli di generazione stordita dai social network e non più capace di vivere il sesso in modo romantico. Giovani che vogliono superare i loro limiti ("non mi piace questa età: Instagram e Lexotan"), senza guardare con nostalgia al passato ("tuo padre fissa un televisore, io su YouTube metto musica"). E' un augurio che diventa uno slogan: "Se facciamo l'amore l'industria porno muore"

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