Ddl urbanistica, i tecnici comunali chiedono modifiche su sopraelevazioni e sanzioni
Giudicato positivo che sia stato inserito l’utilizzo dei sottotetti, ma si chiede una sopraelevazione fino a 2 metri e venti, per avere una misura omogenea su tutto il territorio nel caso di tetti inclinati, e di 2,60 m per i tetti piatti
TRENTO. Nel pomeriggio nella Terza commissione del Consiglio provinciale di Trento sono state ascoltati, sul ddl n. 59 dell’assessore Gottardi, i rappresentanti dell’Associazione tecnici comunali e delle comunità del Trentino. Il presidente Maurizio Brunelli, ricordando che i tecnici delle amministrazioni pubbliche sono quelli che stanno al fronte, i più coinvolti nella gestione della complessa materia urbanistica. Il ddl, ha detto, recepisce il decreto Salvini dello scorso anno e mette mano in alcuni parti della legge provinciale.
Una proposta, quella dell’assessore Gottardi, sulla quale l’associazione ha espresso una serie di osservazioni a partire dal tema della sopraelevazione degli edifici, un passaggio importante, ha detto Brunelli, per la qualità dell’abitare.
L’architetto Cristian Martinelli è entrato nel merito di questo ddl molto tecnico, evidenziando, tra l’altro, la necessità di migliorare l’articolo sulle sopraelevazioni. Positivo che sia stato inserito l’utilizzo dei sottotetti, però va prevista una sopraelevazione fino a 2 metri e venti, per avere una misura omogenea su tutto il territorio nel caso di tetti inclinati, e di 2,60 m per i tetti piatti.
Inoltre, non andrebbe previsto l’allineamento con i muri sottostanti perché così si impedirebbe di realizzare terrazzi e sarebbero impossibili gli arretramenti per ottenere le misure minime tra gli edifici previste dal codice civile. Vero, ci potrebbe essere un rischio paesaggistico e estetico, ma, ha aggiunto l’architetto, ci sono sempre le commissioni edilizie che hanno il compito di vigilare su questi aspetti.
Perplessità ha espresso Martinelli riguardo la previsioni del ddl per i piani interrati e ha presentato alla commissione una serie puntuale di suggerimenti tecnici e di richieste di chiarimento. Dubbi anche sulla “forbice” sanzionatoria per la sanatoria delle difformità edilizie che è prevista nel ddl dai 1800 euro ai 7.200; “forbice” che metterebbe in difficoltà le amministrazioni. Meglio quindi prevedere una sanzione unica.
Gianmoena: un testo che rispecchia le istanze dei comuni
Il presidente del Cal, Paride Gianmoena, ha detto che il testo è stato scritto a due mani: quelle dell’assessore e del Cal. Il testo rispecchia le istanze dei comuni e quindi il parere non può che essere positivo. Il principio da preservare, ha sottolineato, è che la programmazione urbanistica rimanga alle assemblee dei comuni. Bene il principio di non consumo del suolo, ma nel rispetto della libertà da parte dei comuni di operare le scelte. Quindi, questa in sintesi la posizione di Gianmoena, nel rispetto dell’autonomia dei comuni.
Michela Calzà (Pd) ha chiesto, visto il volume di documenti da analizzare, di rimandare a domattina la discussione generale sul ddl. Richiesta che è stata accettata dalla presidente della Terza, Vanessa Masè. I lavori riprenderanno domani alle 9.
(foto Ansa)