Carovita / Lo studio

Povertà energetica, in Trentino a rischio l'11% delle famiglie

La fotografia della Cgia di Mestre sulla condizione in cui non si è in grado agevolmente di far fronte ai costi delle bollette necessari per la normale vita quotidiana: persone che vivono in case poco riscaldate o poco raffrescate d'estate, con poca illuminazione e scarso uso dei cosiddetti elettrodomestici bianchi

BONUS Il governo opta per 200 euro alle famiglie meno abbienti

TRENTO - Secondo l'analisi della Cgia di Mestre l'11,4% delle famiglie trentine sono a rischio di povertà energetica. Cos'è? È una condizione in cui non si è in grado agevolmente di far fronte ai costi energetici della normale vita quotidiana, quindi si tratta di persone che vivono in case poco o per nulla riscaldate, per non rischiare di ricevere bollette insostenibili, o poco raffrescate d'estate, con poca illuminazione e scarso uso dei cosiddetti elettrodomestici bianchi.

Sul tema del caro energia il bonus deciso dal Governo dovrebbe portare un po' di sollievo a 46.340 famiglie, che sono quelle con Isee sotto i 25mila euro.

Ma evidentemente non tutte queste persone sono a rischio povertà energetica. A livello regionale, in questa condizione sono 54.974 famiglie, 122.594 persone.

Una situazione che accomuna il Trentino Alto Adige ad altre regioni, per la verità: più fragili di noi sono Calabria, Basilicata, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Ma la maggior parte del nord sta un po' meglio di noi. A soffrire sono un certo tipo di famiglie: nuclei in cui il o la capofamiglia è disoccupato, naturalmente. Ma anche i pensionati e, spesso, i lavoratori autonomi.

Quanto alle spese energetiche, un altro aspetto è chiaro, dall'analisi della Cgia di Mestre, ma non riguarda il solo Trentino, bensì tutt'Italia: i costi energetici pesano quota parte molto di più sulle piccole e micro imprese rispetto alle grandi realtà del manifatturiero. Secondo la Cgia infatti «il 42% circa degli addetti delle micro imprese nel primo semestre del 2024 hanno pagato l'elettricità oltre due volte e mezzo più delle grandi imprese».

Artigiani, commercianti, operatori del terziario, ma anche piccole aziende del manifatturiero, in un momento di crisi soffrono di più, in un contesto che già le penalizzava: in Italia le bollette sono le più care dell'Eurozona. E in Trentino il tema si sente in modo particolare, vista la presenza di un numero molto alto di micro e piccole imprese, sul totale delle aziende operative in provincia.

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