Economia / Il nodo

Il prezzo del gas scende sotto i 50 euro per la prima volta dal dicembre 2021

Dall'inizio dell'anno il prezzo ha registrato un calo del 34,7%, un'inversione di tendenza che potrà avere risvolti sociali positivi, dato che decine di milioni di persone nel mondo rischiano la povertà estrema a seguito della guerra in Ucraina con i rincari dell'energia

MILANO. Il gas scende sotto i 50 euro per la prima volta da 17 mesi. Ad Amsterdam il prezzo ha toccato i 49,5 euro al megawattora, con una flessione del 4% e portandosi ai livelli di metà dicembre 2021. Dall'inizio dell'anno le quotazioni registrano una flessione del 34,7%.

Un'inversione di tendenza che potrà avere risvolti sociali positivi, dato che decine di milioni di persone nel mondo rischiano la povertà estrema a seguito della guerra in Ucraina con i rincari dell'energia

Da 78 a 141 milioni di persone nel mondo rischiano la povertà estrema dopo che la guerra in Ucraina ha fatto salire il costo dell'energia; per la maggior parte vivono in Paesi a basso reddito, dall'Asia centrale all'Africa e al Sudamerica. Lo indicano le stime pubblicate sulla rivista Nature Energy ed elaborate da un gruppo internazionale di esperti che comprende europei, americani e cinesi , coordinati da Guidati da Klaus Hubacek, Yuru Guan e Jin Yan dell'Università di Groningen, nei Paesi Bassi, e Yuli Shan, dell'Università britannica di Birmingham.

I ricercatori hanno costruito un modello relativo agli impatti diretti e indiretti e basato sulle caratteristiche di 201 gruppi, rappresentativi di diversi tipi di consumatori, selezionati in 116 Paesi di Europa, Stati Uniti, Africa e Asia, pari all'87.4% della popolazione globale.

Le stime dei prezzi riguardano quelli di carbone e prodotti a base di carbone, petrolio greggio e prodotti petroliferi e gas naturale, sulla base dei loro prezzi medi tra febbraio e settembre 2022.

Le stime sono state elaborate sulla base di una previsione dell'aumento dei costi dell'energia compreso fra il 62,6% e il 112,9%, che per i cittadini si traduce in un aumento della spesa compreso fra il 2,7 e 4,8%.

Le previsioni indicano gli aumenti maggiori nei Paesi dell'Asia centrale, in media del 70,3% con picchi del 176,1% in Mongolia e Tagikistan; per l'America Latina l'aumento medio è stimato è del 51,5%. Per quanto riguarda l'Europa, gli autori della ricerca rilevano che l'aumento dei prezzi sta rimodellando il mercato globali dell'energia e ha spinto alcuni Paesi a ritardare l'eliminazione graduale dei combustibili fossili, cercando fonti alternative all'estero.

A livello globale, si rileva nella ricerca, i gruppi più ricchi tenderanno ad avere costi energetici più elevati per beni e servizi ad alto valore aggiunto, mentre le famiglie più povere tenderanno a spendere di più per soddisfare le necessità quotidiane, come cibo ed energia diretta. "Gli alti prezzi dell'energia colpiscono le finanze delle famiglie in due modi: da un lato - osserva Shan - sale direttamente la bolletta energetica delle famiglie, e dall'altro aumentano i prezzi di molti prodotti, come quelli alimentari".

L'esperto osserva poi che "a causa della distribuzione ineguale del reddito, l'aumento dei prezzi dell'energia influirà sulle famiglie in modi molto diversi" che "i costi insostenibili dell'energia e di altre necessità spingeranno le popolazioni vulnerabili verso la povertà energetica e persino la povertà estrema".

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