Energia / Il caso

Proroga al 2029 delle concessioni idroelettriche, il governo impugna la legge trentina

Ieri, 3 febbraio, la decisione dell consiglio dei ministri, spiegata dal ministro Calderoli come un “atto dovuto nel rispetto delle norme europee” in attesa di un "tavolo tecnico" risolutivo. Fugatti e Tonina replicano: "Per noi resta l'impegno di valorizzare la risorsa acqua rispetto al ritorno economico e ambientale sul territorio"

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TRENTO. Ieri, 3 febbraio, il consiglio dei ministri ha deciso di impugnare la legge provinciale trentina del 30 novembre 2022 che prolunga dal 2024 al 2029 la scadenza della concessioni dei grandi impianti idroelettrici.

Il ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, ha spiegato che la decisione del governo è un “atto dovuto nel rispetto delle norme europee”. 

"È stata inoltre decisa in consiglio dei ministri la convocazione di un tavolo tecnico tra i ministri Calderoli, Fitto, Salvini e Pichetto Fratin per prevedere proposte che risolvano la problematica prima della discussione impugnativa in Corte di cassazione", spiega ancora Calderoli

Immediata la replica della Provincia.

"Apprendiamo della decisione del consiglio dei ministri dettata dalla necessità di allinearsi alle richieste della commissione europea rispetto agli obiettivi del Pnrr, pur nell'apprezzamento, da parte di alcuni ministeri, degli obiettivi della norma provinciale. Per noi resta l'impegno di valorizzazione della risorsa acqua rispetto al ritorno economico e ambientale sul territorio provinciale", scrivono, in una nota, il presidente Maurizio Fugatti e il suo vice Mario Tonina.

"Una norma concepita in un momento di grave emergenza che proprio per tali circostanze rispondeva all'urgenza di intervenire in un settore che sappiamo molto complesso e delicato. Per questo è apprezzabile la scelta del governo di istituire un tavolo paritetico che analizzi alcune questioni legate alla produzione idroelettrica, valutando anche il termine di scadenza delle concessioni attive sul territorio trentino, in relazione al termine mobile contenuto nell'articolo 13 dello Statuto di autonomia", ricordano gli esponenti della giunta provinciale.

A quanto riporta la nota, "resta confermato l'obiettivo di garantire investimenti a cura dei concessionari per rendere più efficiente la produzione e conseguentemente per incrementare anche le risorse destinate al territorio e a sostegno dei cittadini".

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