Il consiglio comunale ha votato: nientre annullamento delle cartelle esattoriali
Anche la Provincia di Bolzano annuncia che non intende dar luogo allo stralcio parziale dei debiti fino a mille euro, previsto dalla legge di bilancio del governo Meloni. Il presidente Arno Kompatscher: in uno stato di diritto, non si debbano penalizzare coloro che si sono comportati secondo le regole
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TRENTO. Il Comune di Trento, con la deliberazione numero 12 approvata ieri sera, 31 gennaio, dal consiglio, ha stabilito di non applicare l'annullamento automatico delle somme dovute a titolo di interessi e sanzioni, disposto all'articolo 1, commi 227 e 228, della legge 29 dicembre 2022 numero 197, così come previsto dal comma 229 della medesima legge, relativamente ai debiti di importo residuo fino a 1000 euro, affidati, dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2012, all'Agenzia delle entrate riscossione.
Sempre ieri, a Bolzano, l'annuncio sulla scelta dell'ente locale: "La giunta provinciale ha deciso di non dar luogo allo stralcio parziale delle cartelle per i tributi non pagati con importi fino a mille euro". Lo ha annunciato il presidente Arno Kompatscher: la decisione, ha spiegato il governatore altoatesino, è stata presa "nella convinzione che, in uno stato di diritto, non si debbano penalizzare coloro che si sono comportati secondo le regole. Non ci sembra un atteggiamento giusto - ha aggiunto - lasciar perdere se qualcuno non ha pagato il dovuto, perché questo sarebbe oggetto di critiche da parte di chi, ed è la stragrande maggioranza della nostra popolazione, si è comportato sempre in modo corretto".
"Crediamo che sia giusto andare avanti con le procedure per recuperare queste somme", ha concluso Kompatscher precisando che in Alto Adige si tratta, complessivamente, di un'entrata stimata in 2,5 milioni di euro.
Kompatscher ha anche sottolineato che la disposizione dello Stato distingue tra i crediti dell'amministrazione statale e quelli degli enti ed inoltre non tiene conto della capacità fiscale dei debitori; ad esempio, non sono previsti limiti di reddito per la riduzione del debito.
I diritti di credito della Provincia, che non saranno condonati in linea con la delibera provinciale riguardano anche le imposte sui veicoli.
Secondo le stime della Ripartizione provinciale Finanze, la cifra, inclusi gli interessi moratori, ammonta a circa 2,5 milioni di euro. Di questi, 2,1 milioni di euro corrispondono a contravvenzioni e 400 mila euro a interessi.
A ciò si aggiungono circa 40.000 euro (più gli interessi moratori) relativi a riscossioni extra-tributarie. Il numero di debitori dell'amministrazione provinciale nel periodo 2000 - 2015 ammonta a circa 25.000 soggetti, comprese le persone giuridiche.
In merito alla risoluzione provinciale definita oggi saranno ora informati i funzionari addetti alla riscossione. In ottemperanza alla raccomandazione del Consorzio dei Comuni, numerosi Comuni si sono già espressi a favore dell'adozione della deliberazione di non applicazione dello sgravio del debito. Unica eccezione è rappresentata dal Comune di Bolzano.