Carburanti / La preoccupazione

Prezzi della benzina, oltre 2.800 violazioni nel 2022. Meloni si confronta con i vertici della Finanza

Per gli esperti le quotazioni sono salite anche in previsione del blocco delle importazioni di prodotti raffinati dalla Russia a partire dal 5 febbraio. All'Europa mancherà il 30% del suo gasolio. Le associazioni dei consumatori però accusano le società energetiche e i distributori

ROMA. I prezzi dei carburanti continuano a salire, dopo che il primo gennaio è finito il calmiere imposto dal governo Draghi. Secondo il sito Quotidiano Energia, il prezzo medio della benzina servito è salito a 1,965 euro al litro, quello del diesel è arrivato a 2,023 euro. Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha promesso controlli a tappeto incrociati di Guardia di Finanza e di "Mister Prezzi", il Garante per la sorveglianza dei prezzi.

E il vicepremier Salvini ha annunciato che nelle prossime ore il Consiglio dei ministri valuterà un possibile intervento, con i vertici della Guardia di Finanza - informa Palazzo Chigi - che incontreranno la premier Giorgia Meloni e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, per fare il punto e valutare ogni possibile ulteriore azione di contrasto alle speculazioni.

Per Quotidiano Energia il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self è 1,821 euro al litro (1,814 il dato del 5 gennaio). Il prezzo medio praticato del diesel self è a 1,879 euro al litro (contro 1,875). Per quanto riguarda il rifornimento servito, la benzina è arrivata a 1,965 euro, il diesel a 2,023. In autostrada poi i prezzi salgono ancora.

Addio sconti sulle accise: per gli automobilisti stangata su benzina e diesel

L'anno nuovo inizia con una stangata sui carburanti e il fatto che fosse attesa non attenua le preoccupazioni e la rabbia di benzinai e consumatori. Il 31 dicembre, infatti, è scaduto lo sconto fiscale introdotto dal governo Draghi per sterilizzare i rincari. Una misura che non è stata confermata dal nuovo governo e di conseguenza sul costo di benzina e gasolio sono tornate a pesare le accise con un aumento di 18 centesimi al litro. Per i consumatori un pieno costerà fino a 20 euro in più.

Secondo il sito di energia Staffetta Quotidiana, la benzina in modalità servito sale a 2,171 euro, il self costa 1,912 euro al litro. Per il gasolio in autostrada si spendono 1,963 euro al litro per il self e 2,223 per il servito. Il Codacons ha fatto qualche conto: "Il pieno di benzina costa 8,9 euro in più rispetto a quanto costava a fine dicembre", ovvero "214 euro ad automobilista" all'anno. L'Unione nazionale consumatori parla di un aumento di "9 euro e 15 centesimi per un pieno da 50 litri".

A incidere sugli c'è anche la decisione del governo di eliminare lo sconto di 18,3 centesimi al litro sulle accise (le tasse sui carburanti), messo dall'esecutivo Draghi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Un sconto che da marzo è costato 1 miliardo di euro al mese.

Secondo alcuni esperti, le quotazioni sono salite anche in previsione del blocco delle importazioni di prodotti raffinati dalla Russia a partire dal 5 febbraio prossimo. All'Europa mancherà il 30% del suo gasolio. Le associazioni dei consumatori però accusano le società energetiche e i distributori di approfittare degli aumenti dovuti alla fine del calmiere, per aggiungere altri aumenti mascherati. Un sospetto condiviso dal governo Meloni, che ha deciso di aumentare i controlli.

Proprio oggi, 9 gennaio, la Guardia di Finanza ha reso noto che l'anno scorso da marzo ha accertato nei distributori di carburante 2.809 violazioni alla disciplina dei prezzi, su 5.187 verifiche fatte. 

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