Energia / Contributi

Il fotovoltaico fa il pieno ovunque: prosciugati i fondi dei Bim

Certo, i contributi provinciali hanno dato la spinta decisiva, ma i numeri cominciano ad essere davvero importanti. Basti su tutti un dato: 2.400 famiglie hanno fatto domanda, sull'intero territorio provinciale

FOTOVOLTAICO Aiuti alle imprese

di Chiara Zomer

TRENTO. Probabilmente più che l'ardore ecologico è stato il terrore da bolletta, ma poco importa. Il risultato è il medesimo: è corsa al fotovoltaico in Trentino. Una corsa a perdifiato. In ogni valle.

Certo, i contributi provinciali hanno dato la spinta decisiva, ma i numeri cominciano ad essere davvero importanti. Basti su tutti un dato: 2.400 famiglie hanno fatto domanda, sull'intero territorio provinciale. Di questi, qualcuno potrebbe non avare accesso ai fondi, perché i Bim non sono pozzi di San Patrizio.

Si son reinventati, in alcuni casi hanno messo in piedi dal niente le piattaforme per la richiesta di sovvenzioni, hanno cambiato i regolamenti interni, ma hanno pur sempre limiti di bilancio. Però, visto l'andamento - e la proiezione sull'anno prossimo, quando si sta ragionando di riproporre la misura - è possibile dire che alla fine un bel salto in avanti, sul fronte delle energie rinnovabili, il territorio l'avrà fatto. Al netto delle difficoltà che pur si registrano ancora: l'esplosione della domanda fa sì che serva attendere qualche tempo, prima di vedere il proprio impianto installato e funzionante e chiedere a Set l'allacciamento significa, pure qui, aspettare settimane. In alcuni casi - denuncia qualche utente - persino mesi.

Ma il vicepresidente Mario Tonina, che per questo progetto si è speso girando l'intero Trentino per spiegare regole ed entità dei contributi del progetto che vede coinvolti Bim, Cooperazione e Associazione artigiani, guarda i numeri con soddisfazione: «C'è stata una bella risposta. E dobbiamo ringraziare i Bim, che ci hanno creduto fino in fondo».Quanto ci hanno creduto lo dicono i numeri. Il Bim del Chiese si è ritrovato con 759 domande di finanziamento, sulle due possibilità offerte: impianto fotovoltaico e impianto con batteria d'accumulo.

Avevano stanziato 2 milioni di euro, sembra che sosterranno tutte le domande.Più o meno sullo stesso ordine di grandezza il Bim del Sarca. Lì sul fotovoltaico avevano già investito negli anni scorsi, hanno accelerato: 4 mila euro per impianto con batteria d'accumulo, 1.500 euro per l'impianto fotovoltaico e 2.500 euro per la batteria. «Abbiamo scelto di fare così per spingere verso le batterie anche chi, negli anni passati, ha installato l'impianto senza batterie, perché all'epoca erano poco avanzate - spiega il presidente Giorgio Marchetti - noi abbiamo avuto 720 domande, e abbiamo deciso che quelle ammissibili avranno tutte accesso al contributo». Avevano stanziato 2 milioni di euro, toccherà ritoccare la cifra. «Sì, ma in assemblea tutti condividono che è un investimento fondamentale.

Avremmo potuto dare un aiuto sulle bollette, ma abbiamo preferito un investimento strutturale. Con un impianto di una certa potenza puoi abbattere anche il 70% del costo dell'energia. E qui cominciamo ad averne tanti, di impianti. Solo quelli di quest'anno produrranno tutti insieme 8-9 milioni di chiloWattora. È una buona centrale elettrica». È evidente che Marchetti oggi vede i pannelli, ma ha nel mirino le future comunità energetiche. «Noi ci organizziamo anche per l'anno prossimo, dove si potrà fare domanda dal 1 gennaio e si avrà comunque un anno di tempo per chiedere i contributi, anche una volta fatto l'impianto».Insomma, non si cambia la strategia. E lo stesso faranno al Bim dell'Adige, dove probabilmente finiranno per ritoccare il plafond: «Noi siamo già a 850 domande e c'è tempo fino a fine novembre. A quel punto tireremo le somme e decideremo se dare un ulteriore contributo - spiega il presidente Michele Bontempelli - nemmeno noi ci aspettavamo questa risposta: avevamo finanziato 400 impianti, poi abbiamo allargato a 600. A fine mese valuteremo cosa fare con i nostri Comuni. Comunque ne siamo felici, era quello che volevamo. Le famiglie hanno compreso l'opportunità».

«D'altronde ad oggi, senza un contributo le famiglie faticano, solo per motivi ambientali, a pensare ad un investimento simile - conclude Giacomo Silano, Bim del Brenta - noi avevamo stanziato solo 170 mila euro, 2.500 euro per l'impianto con la batteria, 1.500 euro per il solo impianto e 500 per la sola batteria. Ma quando abbiamo aperto alle domande è stato un assalto: nelle prime due ore ne abbiamo avute 200, a fine settimana erano circa 400». Ne accoglieranno 78. «Noi abbiamo risorse limitate e progetti anche su altri ambiti, ma abbiamo già detto che l'anno prossimo apriremo le domande a primavera, come va fatto». La strada è avviata, insomma.

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