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Export: Trentino trascinato dai settori della meccanica, degli alimentari e delle bevande

Il report "Processi di internazionalizzazione: tendenze, prospettive e scenari post-Covid", preparato dall'ente di ricerca e consulenza Prometeia in occasione del workshop promosso in Piazza Dante dalla Provincia di Trento e da Trentino Sviluppo

TRENTO. I settori principali per l'export trentino sono tre: meccanica, alimentari e bevande. A dirlo è il report "Processi di internazionalizzazione: tendenze, prospettive e scenari post-Covid", preparato dall'ente di ricerca e consulenza Prometeia in occasione del workshop promosso questa mattina, mercoledì 19 ottobre, in Piazza Dante dalla Provincia di Trento e da Trentino Sviluppo.

"In un momento di grande crisi economica e sociale come quello che stiamo vivendo oggi - ha detto l'assessore provinciale allo Sviluppo economico della Provincia di Trento Achille Spinelli - è più che mai cruciale confrontarsi e studiare delle strategie comuni, per agire sui mercati internazionali come "sistema Trentino".

Questo percorso è iniziato già nel 2020 con la creazione del Comitato strategico, che quest'anno si è posto un obiettivo importante: redigere un programma pluriennale per l'internazionalizzazione delle nostre imprese". L'obiettivo finale del percorso, infatti, è quello di mettere a punto un "Piano strategico" assieme alle categorie economiche del territorio. Oltre ai rappresentanti della Pat, erano presenti i vertici di Confindustria Trento, Federazione Trentina della Cooperazione, Associazione Artigiani del Trentino e Confcommercio Trentino.

L'export trentino si rivolge principalmente ai Paesi europei. Fanno eccezione gli Stati Uniti, che rappresentano l'11% delle esportazioni delle aziende del territorio, soprattutto per il Food&Beverage, e la Cina, che ha un mercato in continua crescita. L'export provinciale è concentrato principalmente in 10 settori merceologici, che rappresentano ben l'81% del totale. Tra di essi troviamo macchinari e apparecchiature (20,5%), bevande (10,5%), autoveicoli e rimorchi (9,3%), prodotti chimici (8,1%) e alimentari (6,6).

Sta aumentando la richiesta di tecnologie complesse, in grado di integrare meccanica ed elettronica e di promuovere la transizione "green".

Anche le aziende trentine di più piccole dimensioni sarebbero propense all'internazionalizzazione, secondo il report presentato in mattinata. E, per quanto riguarda la meccanica, la punta di diamante dell'export trentino si rivolge a paesi emergenti come India, Canada, Ungheria e Brasile.

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