Chiesa / Conti

Arcidiocesi, il bilancio 2021 si chiude con una perdita di 71.292 euro

Il risultato economico è algebricamente determinato da ricavi per € 10.869.761, costi per € 10.941.053 e imposte sul reddito per € 326.209

TRENTO. Con la presentazione, stamani, sabato 18 giugno, nell’aula magna del Collegio Arcivescovile ai parroci e membri dei Consigli affari economici delle parrocchie, l’Arcidiocesi di Trento ha reso noto per il quinto anno consecutivo il bilancio proprio e di altri otto Enti afferenti: Fondazione Comunità Solidale, Seminario, Fondazione Fraternitas, Casa del Clero, Museo Diocesano Tridentino, Vita Trentina Editrice, Fondazione Causa pia Battisti e, per la prima volta, il bilancio del Collegio Arcivescovile.
 

Il Rapporto 2021 “La Chiesa per il territorio”, edito da Vita Trentina (disponibile in versione online sul portale diocesano e distribuito in forma cartacea alle comunità parrocchiali), conferma il percorso avviato fin dal 2017 all’insegna di quella “trasparenza – commenta l’arcivescovo Lauro nell’introduzione al testo – che non è solo un dovere etico ma un vero e proprio processo di costruzione comunitaria, basato sul principio della corresponsabilità, a fronte di una missione condivisa”.
 

Il bilancio 2021 di Arcidiocesi si chiude con una perdita di € 71.292, in diminuzione rispetto a quella dell’esercizio precedente (€ 592.038). Il risultato economico è algebricamente determinato da ricavi per € 10.869.761, costi per € 10.941.053 e imposte sul reddito per € 326.209.
 

Rispetto all’anno precedente, i ricavi totali diminuiscono di € 62.793 (‐1,0%), soprattutto per la flessione dei “Contributi CEI” (‐18%) e da privati (‐48%). Gli effetti sono stati mitigati dall’aumento degli Altri ricavi e da ricavi straordinari di € 1.305.000 relativi all’acquisizione del patrimonio della Fondazione Vigilianum, estinta nell’anno 2021.
 

I costi complessivi presentano una diminuzione netta di € 583.538 (‐5,0%) rispetto all’esercizio precedente, dovuta in particolar modo alla flessione delle disponibilità di “Contributi erogati e da erogare” (‐26%). Il costo del lavoro rappresenta il 26,6% dei costi totali; quelli di struttura e diversi incidono per il 24,3%; i costi di gestione degli immobili (ammortamenti, spese di manutenzione, ecc.) per il 44,7%.
 

Sul versante patrimoniale, le immobilizzazioni, al netto degli ammortamenti, rappresentano l’81% del totale attivo di € 108.536.669 e sono dovute per 35,7 milioni (-2% rispetto al 2020) a terreni e fabbricati strumentali e per 22,4 milioni (-5%) a terreni e fabbricati non strumentali.
 

Le immobilizzazioni di natura finanziaria sono pari a 28,8 milioni (+1%). All’interno di questa quota, poco più di 27 milioni sono relativi al 21,7% del capitale dell’Istituto di Sviluppo Atesino (ISA), istituito nel 1929. Il patrimonio netto di Arcidiocesi si attesta a € 75,6 milioni, stabile rispetto al 2020.
 

“Il bilancio 2021 – commenta nella sua relazione l’Economo diocesano Claudio Puerari –, risente del beneficio straordinario di 1,3 milioni di euro riveniente dalla destinazione alla Diocesi del patrimonio della Fondazione Vigilianum e del reddito netto delle attività finanziarie di 1,5 milioni di euro, in crescita rispetto al 2020 a seguito dell’attenuarsi sui mercati degli effetti dell’emergenza sanitaria. Elementi – aggiunge Puerari – che inevitabilmente presentano profili di volatilità. Quindi – è la riflessione dell’Economo diocesano –, depurando il bilancio dai ricavi straordinari e quelli finanziari, la struttura dei conti è ancora lontana dall’obiettivo dell’equilibrio economico, permanendo una struttura significativa di costi fissi”.
 

Secondo Puerari, l’”elemento cruciale” in prospettiva, anche per gli Enti afferenti all’Arcidiocesi e per le Parrocchie sarà “una chiara politica di indirizzo funzionale dell’ampio patrimonio immobiliare facente capo alla Diocesi, finalizzata a renderlo pienamente a servizio della missione istituzionale”. Occorre – conclude il responsabile dell’amministrazione diocesana – coraggio e perseveranza nei comportamenti”.
 

La parte descrittiva del Rapporto, integrata al dato economico sotto la denominazione “Dentro il bilancio”, apre come di consueto alcune finestre che documentano in particolare l’attività caritativa di Arcidiocesi (attraverso Caritas e Fondazione Comunità Solidale), l’attività di culto con il consueto report sui sacramenti e – novità di quest’anno– un’ampia sezione descrittiva dedicata al Collegio Arcivescovile (“A scuola di futuro”) per la prima volta presente sul Rapporto con il proprio bilancio.
 

Nella foto di Daniele Mosna, il vescovo Lauro Tisi con accanto l’economo diocesano Claudio Puerari e il vicario generale don Marco Saiani. Ha moderato la mattinata Piergiorgio Franceschini.

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