Guerra / Lo scontro

Braccio di ferro sui pagamenti del gas russo. Mosca lo vuole in rubli, Italia e Germania rispondono picche

L'Eni sottolinea che non cederà alla richiesta del Cremlino: i contratti stabiliscono che la valuta per le transazioni è l'euro. Descalzi: sull'energia ci vuole più unità e forza nella Ue

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ROMA. Mosca insiste nell'esigere dai Paesi "ostili" i pagametni del gas esportato in rubli e non più in euro, malgrado la valuta europea sia quella prevista nei contratti con i principali Paesi acquirenti.

Con il rublo in deprezzamento, si tratta per Mosca di una mossa in difesa della valuta nazionale ma anche di una dimostrazione di forza e, in qualche modo, un'arma di ricatto nei riguardi di chi, nella Ue e altrove, del gas russo ha bisogno.

Ma l'amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi, assicura che "l'Eni non pagherà il gas russo in rubli" e critica l'Ue osservando che "l'Europa è una scatola vuota quando si tratta di energia".

Gli acquirenti ricordano, peraltro, che i contratti stabiliscono che la valuta prevista per le transazioni è l'euro.

Intanto, Gazprom avverte che il transito di gas verso l'Europa attraverso l'Ucraina "procede normalmente", come riporta Bloomberg, evidenziando che "il transito attraverso il territorio ucraino prosegue regolarmente a 109,5 milioni di metri cubi al giorno".

L'Europa non vuole pagare il gas in rubli? Certamente la Russia non distribuirà gratis il proprio gas, "non faremo beneficenza", ha ribattuto il portavoce del Cremlino, Dmitry Pesko secondo la Tass. Peskov non si è sbilanciato sulle contromisure che Mosca potrebbe adottare al diniego occidentale sul pagamento delle forniture in rubli come richiesto dall'amministrazione russa riferendosi a "Paesi ostili" non meglio identificati.

"Ma di sicuro non forniremo gas gratuitamente, questo è certo. È quasi impossibile fare beneficenza nella nostra situazione", ha aggiunto Peskov.

I paesi del G7 hanno detto che chiedere il pagamento in rubli per il gas russo è "inaccettabile" e mostra che il presidente russo Vladimir Putin ha "le spalle al muro".

Lo ha detto il ministro dell'economia tedesco Robert Habeck in una dichiarazione resa nota da Berlino in quanto presidente di turno.

"Tutti i ministri del G7 hanno convenuto che si tratta di una chiara violazione unilaterale dei contratti esistenti (...) il che significa che un pagamento in rubli non è accettabile", ha detto Habeck dopo una riunione virtuale con i suoi omologhi del G7.

Entro il 31 marzo il presidente russo Vladimir Putin si aspetta un rapporto dal Gabinetto dei ministri, dalla Banca Centrale russa e da Gazprom sull'attuazione del cambio valuta in rubli per il pagamento delle forniture di gas dai "Paesi ostili", ha riferito il servizio stampa del Cremlino, come riporta Ria Novosti.

"Il governo della Federazione Russa , insieme alla Banca di Russia e alla società per azioni Gazprom, dovrebbe attuare una serie di misure per modificare la valuta di pagamento delle forniture di gas naturale ai Paesi dell'Unione europea e ad altri Paesi che hanno introdotto misure restrittive nei confronti dei cittadini della Federazione Russa e delle persone giuridiche russe, al rublo russo. Rapporto - 31 marzo 2022, poi mensile", è quanto afferma il servizio stampa del Cremlino.

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