Economia / I dati

Boom dell’export trentino, ma Camera del Commercio in ansia: “Si rischia una crisi peggiore di quella del 2008”

Le esportazioni trentine chiudono il 2021 a quota 4 miliardi e 402 milioni di euro, con una crescita del 26,2% rispetto al 2020 e del 10,2% rispetto al 2019

TRENTO. Le esportazioni trentine chiudono il 2021 a quota 4 miliardi e 402 milioni di euro, con una crescita del 26,2% rispetto al 2020 e del 10,2% rispetto al 2019. Nello stesso periodo, il valore delle importazioni di merci ha raggiunto i 2,85 miliardi di euro con una crescita del 32,5% rispetto all’anno precedente (+11,6% rispetto al 2019). Per il 2021 il saldo della bilancia commerciale si è assestato così sul valore di +1,54 miliardi di euro.

La dinamica mostrata nel 2021 dalle esportazioni trentine appare migliore rispetto a quella rilevata a livello complessivo nazionale, dove l’aumento è stato pari al 18,2% e a quella dell’area del Nord Est dove l’export è cresciuto del 18,0% rispetto al 2020.

La guerra parallela alla Russia: da Apple a Prada, da Ikea a McDonald’s, ecco chi la combatte

È una guerra parallela, combattuta non con missili e carri armati, ma con altre armi, anch’esse molto potenti. Non ci sono solo le sanzioni decise dagli stati a colpire l’economia della Russia: l’invasione dell’Ucraina ha infatti spinto anche molte aziende private a fermare le proprie attività in Russia. Molte industrie si sono ritirate, altre non esportano più in Russia, svuotando scaffali dei supermercati e boutique del lusso. Ecco chi la sta combattendo.

Le esportazioni sono costituite principalmente da prodotti dell’attività manifatturiera(94,4% del valore complessivo). La quota maggiore è da attribuire ai “macchinari ed apparecchi” (20,1%) e ai “prodotti alimentari, bevande e tabacco” (17,1%), seguono i “mezzi di trasporto” (12,5%), le “sostanze e i prodotti chimici” (8,8%), il “legno, prodotti in legno, carta e stampa” (8,2%) e i “metalli di base e prodotti in metallo” (8,2%). Complessivamente questi sei settori rappresentano i tre quarti delle esportazioni provinciali.

 

Per quanto riguarda le quote delle importazioni, al primo posto si collocano i “mezzi di trasporto” con il 16,4%, seguiti da “legno, prodotti in legno, carta e stampa” con il 14,7%, le “sostanze e prodotti chimici” con il 12,4%, “macchinari ed apparecchi” (9,6%) e “prodotti alimentari e bevande” (9,3%).

 

Per quanto riguarda le aree di interscambio, l’Unione europea (27 Paesi) ha assorbito nel 2021 il 56,3% delle esportazioni; dalla medesima zona è derivato l’83,3% delle importazioni. L’Unione europea rappresenta quindi la principale direttrice per l’interscambio di merci con l’estero. A parte il continente africano, le esportazioni verso tutte le altre aree di destinazione hanno mostrato nel 2021 aumenti superiori al 20%.

 

Al primo posto della graduatoria dei principali Paesi per valore di export rimane sempre la Germania che rappresenta per il territorio provinciale il mercato verso cui si sono dirette merci per un valore che raggiunge i 717 milioni di euro, pari al 16,3% delle vendite effettuate sui mercati internazionali. A grande distanza seguono gli Stati Uniti con circa 515 milioni di euro (pari all’11,7% delle esportazioni complessive), la Francia con 432 milioni di euro (9,8%) e il Regno Unito con 384 milioni di euro (pari al 8,7%).

 

"Gli ottimi indicatori sul grado di apertura dell'economia trentina verso gli stati esteri – ha spiegato Giovanni Bort, Presidente della Camera di Commercio di Trento – confermati anche dall'indagine congiunturale del quarto trimestre del 2021, non ci permettono di goderne gli effetti. I recenti eventi, che a più livelli hanno sconvolto la nostra realtà, sono riusciti a vanificare le premesse di una ripresa già di per sé impegnativa e faticosa. CaGli aumenti del costo delle materie prime e delle fonti energetiche, come gas ed elettricità, il trasferimento di questi rincari sui prezzi al consumo e le preoccupazioni legate ai nuovi, inquietanti scenari prodotti dal conflitto russo-ucraino potrebbero di fatto innescare una crisi economica anche superiore a quella del 2008-2009".

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