Economia / Il dato

Un nuovo boom per le partite Iva: quello dell’edilizia è il settore che attrae di più

Le cifre dicono che nel 2021, con l'apertura di 4.345 nuove posizioni, in Trentino si sono addirittura superati i livelli del 2019 con un deciso rimbalzo rispetto al tonfo a 3.573 del 2020 quando le incertezze legate al Covid avevano frenato bruscamente tutto

ECONOMIA Superbonus e Pnrr spingono l’attività degli ingegneri trentini
ARTIGIANI Via la stretta su cessione credito, a rischio 127mila assunzioni

di Lorenzo Ciola

TRENTO. Anche il popolo delle partite Iva è tornato a lavorare dopo il brusco stop accusato nel 2020 a causa della pandemia. Lo dicono i dati del ministero dell'economia e delle finanze che per il 2021 segnalano un forte incremento di questo tipo di lavoratori.

I numeri.

Le cifre dicono che nel 2021, con l'apertura di 4.345 partite Iva, in Trentino si sono addirittura superati i livelli del 2019 (quando le aperture erano state 4.304) con un deciso rimbalzo rispetto al tonfo a 3.573 del 2020 quando le incertezze legate al Covid avevano frenato bruscamente l'apertura di nuove pratiche.

Occorre considerare poi un altro aspetto: i 4.345 nuovi lavoratori autonomi del 2021 rappresentano il secondo numero più consistente di aperture registrato in un singolo anno. Solo nel 2014 (4.704) si era fatto meglio e allora si parlava di boom per questo tipo di rapporto di lavoro.

L'analisi.

Andrea Grosselli, segretario generale della Cgil trentina, interpreta questi dati come un segnale positivo. «È la conferma - dice - di una ripresa per certi versi sostenuta del mercato del lavoro. Sappiamo che si tratta di un rimbalzo dopo le sofferenze registrate nel 2020, ma ciò non toglie che si tratti di dati significativi e positivi. Possiamo quindi essere soddisfatti per quanto abbiamo registrato nel campo della manifattura e dell'edilizia. Allo stesso modo siamo contenti anche dell'aumento del lavoro per chi è autonomo perché vuol dire che l'occupazione c'è».

Secondo Grosselli, però, esiste anche un rovescio della medaglia. «Come accade per il lavoro dipendente, la ripresa dell'occupazione è abbinata ad un tasso di precarietà significativamente forte rispetto a prima della pandemia. Va quindi bene questa ripresa, purché non rimanga frammentata, debole e precaria».

I settori più coinvolti.

A livello nazionale l'incremento maggiore di aperture di partite Iva si registra nell'edilizia, con il + 29,8% delle attività immobiliari e il + 28,9% delle costruzioni. Valori che potrebbero essere replicati anche in Trentino e che mettono in guardia il sindacato per diversi motivi.

«Il rischio è quello della frammentazione dei subappalti - sostiene Grosselli - e che poi ci sia una minore vigilanza per quanto riguarda il problema della sicurezza. Abbiamo anche analizzato i valori della Cassa edile, dove le aziende che hanno versato contributi nel settore dell'edilizia sono state nel 2021 119 in più rispetto all'anno precedente». Un incremento del 6,5% che è effettivamente ridotto rispetto al dato di incremento delle partite Iva. «Se abbiamo dei benefici nel settore grazie al superbonus o alla ripresa degli investimenti in infrastrutture, non dobbiamo dimenticarci di aumentare la qualità del lavoro», sostiene il segretario della Cgil.

La proposta.

Per assicurare un incremento della qualità del lavoro, dice Grosselli, deve esserci innanzitutto un'analisi della situazione. «Provincia, Agenzia del lavoro e Servizio lavoro - conclude - devono poter monitorare per prevenire anche situazioni di illegalità mascherata che favoriscono anche l'infiltrazione della malavita là dove si trovano opacità nelle forme contrattuali. E per come si sta sviluppando l'inchiesta Perfido dobbiamo capire che certi fenomeni vanno presi subito in carico».

comments powered by Disqus