Economia / L'allarme

Gas, bollette a rischio super impennata: senza interventi governativi rincari del 50% in gennaio

Secondo l'analisi di Nomisma Energia saranno possibili anche nuovi aumenti dell'elettricità dal 17% al 25%

ROMA. Senza interventi del governo, al 1° gennaio le bollette del gas aumenteranno del 50%, quelle dell'eletticità almeno del 17%, ma forse del 25%.

E' la previsione di Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia. 

"Le tariffe del gas sono decise ogni trimestre dall'Arera, sulla base dei prezzi internazionali.

Ma questi, dopo essere rimasti tranquilli per dieci anni, alla metà del 2021 sono impazziti, e oramai sono fuori controllo. Nel trimestre ottobre-dicembre 21, la tariffa Arera è 0,95 euro al metro cubo. Ma dato l'andamento dei mercati internazionali, senza un intervento dello stato per calmierare, nel trimestre gennaio-marzo 22 si arriverà a 1,40 euro".

Stesso discorso - spiega ancora Tabarelli - per la bolletta elettrica, che dipende direttamente dal prezzo del metano, visto che buona parte della corrente è prodotta da centrali a gas. "A fissare la tariffa è il Gme, gestore dei mercati energetici, sulla base dei prezzi internazionali.

Al primo ottobre abbiamo avuto un aumento incredibile, del 30%, quando di solito gli aumenti erano sull'1%.

Oggi sui mercati spot l'elettricità si paga da 250 euro al megawattora a quasi 300 (in passato ci sembrava tanto quando costava 40-50 euro).

Senza un intervento dello Stato, al primo gennaio l'aumento della bolletta elettrica sarebbe dal 17 al 25%".

In questa situazione, secondo l'esperto "i due o tre miliardi che saranno stanziati in manovra per calmierare le bollette sono poca cosa".

Le cause del caro gas per Tabarelli sono molteplici: "La prima è che gli stoccaggi sono bassi, perché la Russia consegna meno gas all'Europa. Un po' perché vuole spingere sul gasdotto North Stream (che aprirà a marzo), un po' perché ha problemi di trasporto, dato che la sua rete è molto vecchia.

Poi c'è stata la ripresa produttiva dopo la pandemia; la Cina ha aumentato la domanda di gas per uscire dal carbone; le compagnie energetiche investono di più sulle rinnovabili e meno sulle fossili, ma la domanda di gas non cala; l'eolico e l'idroelettrico in alcuni paesi hanno ridotto la produzione per motivi di meteo".

Infine, secondo l'esperto "i mercati sono in mano alla speculazione, e i politici non sanno che pesci pigliare". Tabarelli ricorda che "chi ha fatto contratti di acquisto a lungo termine, oggi paga il gas 35 centesimi a metro cubo"

La stessa preoccupazione per il primo trimestre del 2022 è condivisa da Consumerismo.

Gli aumenti andranno ad aggiungersi a quelli già scattati nel 2021 e potrebbero proseguire portando nel corso del nuovo anno la spesa della famiglia "tipo" per le bollette di luce e gas a raggiungere il record di 3.368 euro all'anno, con un incremento di +1.227 euro rispetto alla spesa sostenuta nell'ultimo anno. 

Per Consumerismo, il governo dovrebbe reperire "almeno 10 miliardi di euro utili a contrastare rincari e speculazioni sui mercati internazionali dell'energia, ed evitare la maxi-stangata che sta per abbattersi sui consumatori".

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