Economia / La crisi

L'anno scorso Pil del Trentino è calato del 10%: il rapporto di Bankitalia

Presentato il rapporto che stima le perdite provocate dalla pandemia e prevede per quest'anno un recupero solo parziale: molto colpiti turismo e ristorazione

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TRENTO. La pandemia ha avuto gravi ripercussioni sull'economia del Trentino e dell'Alto Adige: le stime formulate dalla Fondazione Bruno Kessler (Fbk) e dall'Istituto di statistica della Provincia autonoma di Trento (Ispat) indicano che nel 2020 il Pil trentino ha segnato una contrazione prossima al 10%.

Secondo l'Astat (Istituto provinciale di statistica della Provincia autonoma di Bolzano) la flessione del Pil altoatesino è risultata superiore all'11% (-8,9% nella media italiana).

Le previsioni per l'anno in corso sono di una moderata espansione che permetterebbe di recuperare meno della metà del calo registrato a causa della pandemia.

Lo dice il rapporto "L'economia delle Province autonome di Trento e di Bolzano" della Divisione analisi e ricerca economica della filiale di Trento della Banca d'Italia, presentato oggi a Trento.

La crisi ha colpito in misura differenziata i diversi comparti dell'economia.

In entrambe le province - dice il rapporto - il settore delle costruzioni ha beneficiato della ripresa dell'attività osservata nella parte finale dell'anno anche per quanto riguarda le transazioni immobiliari.

Le imprese manifatturiere del Trentino hanno osservato una forte diminuzione delle vendite sia sul mercato nazionale sia su quello estero; le esportazioni sono diminuite del 13,7%, in misura superiore alla media nazionale (-9,7%).

L'attività manifatturiera altoatesina ha beneficiato della maggiore tenuta dei fatturati esteri.

Nel terziario i fatturati delle imprese sono diminuiti soprattutto nei servizi di alloggio e ristorazione, in quelli commerciali e di trasporto.

Il comparto turistico è stato tra i più colpiti: nel 2020 i pernottamenti sono calati di oltre 1/3 in entrambe le province soprattutto a causa della chiusura anticipata della stagione invernale 2019-2020 e del mancato avvio di quella 2020-21.

Le prospettive per il 2021, seppure complessivamente negative, sono lievemente più favorevoli, soprattutto per le aziende di maggiori dimensioni; la ripresa potrebbe essere sostenuta dalle aziende più produttive, particolarmente numerose soprattutto in Alto Adige, e dalle numerose start up innovative che sono nate nel territorio con il sostegno delle politiche provinciali.

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