Economia / Il problema

Zaia: "Coprifuoco e quarantena affossano la ripartenza del turismo"- VIDEO

Nuovo appello del presidente del Veneto al governo centrale: "Senza un cambiamento di rotta gli stranieri non prenoteranno le vacanze in Italia, in questo modo li spaventiamo"

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VENEZIA. Le riaperture di oggi in molte regioni italiane, Trentino compreso, non devono solo fare i conti con il coprifuoco che resta alle 22 e con il perdurante divieto di servizio all'interno dei ristoranti: emerge con sempre maggiore forza la questione delle quarantene imposte dall'Italia a chi arriva o rientra dal'estero.

Al momento resta addirittura in vigore quella introdotta a scopo "punitivo" per le vacanze di Pasqua e poi invece prorogata fino al 30 aprile: riguarda tutti i Paesi dell'Unione europea, a prescindere dalle valutazioni epidemiologiche specifiche. Sono imposti cinque giorni di isolamento fiduciario oltre al test (rapido o molecolare) negativo risalente ad almeno 48 ore prima del varco al confine e da ripetersi dopo il quinto giorno di quarantena.

Doveva essere una misura per scoraggiare le vacanze all'estero degli italiani, a Pasqua: un deterrente deciso in fretta e furia dal ministro della salute, Roberto Speranza, per cercare di placare la polemica politica sul divieto di viaggi (fin dal 21 dicembre 2020) fra regioni italiane e la possibilità, invece, di andare a farsi una settimana a Ibiza o alle Canarie.

Ora, però, con le parziali riaperture anche turistiche, quella misura diventa un ennesimo ostacolo per il settore, senza contare che per altri Paesi extra Ue l'isolamento previsto in Italia ha durata ancora maggiore.

Contro questo provvedimento è sbottato l'altroieri il presidente del Veneto, Luca Zaia: “Sul tema del turismo bisogna rivedere da subito le quarantene", ha detto in conferenza stampa.

“Fra l'altro - ha sottolinerato - un turista viene dagli Usa è già vaccinato e non serve la quarantena. Rischiamo di perdere moltissimi clienti. Dobbiamo chiedere che si faccia chiarezza, è inutile fare una riflessione sulle quarantene a luglio. Il 68% dei nostri turisti sono stranieri, quindi la programmazione per loro è importante, non è per un weekend”.

Zaia ha insistito sul punto delle prenotazioni delle vacanze in Italia: "Abbiamo visto che l'ambasciata americana ora nel proprio sito Web mette in guardia i connazionali avvisandoli che se vengono in Italia troveranno ad accoglierli la quarantena obbligatoria e il coprifuoco alle 22. Ma chi è che in queste condizioni prenota un soggiorno da noi? Qua bisogna cambiare subito marcia, il governo centrale deve modificare questa situazione, altrimenti sarà un disastro".

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