I commercianti trentini: "Siamo pronti a chiudere tutto, se serve. Ma la seconda ondata è stata gestita male"

TRENTO - "Se serve a ridurre i contagi e a farci tornare prima verso una situazione di normalità, la nostra categoria è disponibile a valutare una chiusura generalizzata, fatti salvi i beni di prima necessità e adeguati indennizzi per chi dovrà chiudere".

I commercianti trentini sono unanimi nell'esprimere la loro disponibilità a valutare un piano di chiusure generalizzate, anche alla luce della grande incertezza che contraddistingue la zona rossa in cui da oggi si trova anche il Trentino. Stamattina si è tenuto un consiglio direttivo d'urgenza dell'Associazione dei commercianti al dettaglio della provincia di Trento, guidata dal presidente Massimo Piffer.

"I settori primario e secondario - ha detto il presidente Piffer - sono attivi: tutte le conseguenze di questa nuova stretta ricadono sul terziario e in particolare sul commercio, con interi settori costretti a chiudere. Nonostante in questi mesi sia evidente che le nostre attività hanno seguito in maniera corretta e responsabile tutti i protocolli su afflusso, distanziamento e comportamento nei locali".

"Ferma restando la necessità di prevedere adeguati indennizzi - ha sintetizzato il presidente Piffer - nei confronti di quanti dovranno chiudere, c'è la disponibilità a dare questo segnale di estrema responsabilità della nostra categoria: chiudere tutti per riaprire prima, senza rimanere imprigionati in questo tira e molla di mezze chiusure e mezze aperture. Non vogliamo fare polemica, anche se molti operatori si chiedono come mai non si sia riusciti ad elaborare una strategia più efficace per gestire questa seconda ondata; non vogliamo nemmeno chiamarla provocazione, perché non si tratta di questo. È un gesto di responsabilità che vogliamo indirizzare prima di tutto alla popolazione - estenuata tanto quanto i nostri imprenditori - e poi anche alla politica, alla politica, in particolare nazionale, affinché valuti con saggezza la gestione di questa crisi"

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