Finita una stagione invernale mai iniziata Gli imprenditori: "In questi mesi ci giocheremo il prodotto neve"

 "Prossimi mesi decisivi, ci giocheremo il prodotto neve"

Un anno perso, un futuro ricco di incognite. L'ultimo Dpcm ha fatto cedere anche gli irriducibili: è calato ormai il sipario sulla stagione invernale. Tra i più preoccupati c'è l'assessore provinciale Roberto Failoni: "E' stato un anno nero, da dimenticare. Il Coronavirus ha messo in ginocchio il nostro settore, ma nonostante questo guardiamo al futuro. Con il nuovo ministro del Turismo si è aperto un proficuo confronto".

Adesso, come dicevamo, la paura si fa più pressante: tocca capire come traghettare il settore degli impianti fuori dal pantano. Due i problemi, urgenti entrambi. C'è il futuro delle singole aziende e dei loro dipendenti, non scontato se non intervengono sostegni. E non a caso la Provincia - anche attraverso il braccio operativo di Trentino Sviluppo - sta monitorando la situazione. E poi c'è il futuro del settore in generale, persino più critico: all'estero il comparto già si sta muovendo.

O l'arco alpino italiano - e quello trentino - si muove subito per stare al passo, o rischia di perdere il treno. «Nei prossimi mesi ci giocheremo il futuro del nostro prodotto neve» sintetizza Luca Guadagnini, Anef Trentino. L'Anef nazionale ieri in una nota premeva affinché partisse al più presto l'avvio del confronto con il neoministro Massimo Garavaglia: il comparto esce da 21 mesi senza ricavi, «a fronte di costi strutturali che superano, a livello aggregato, i 600 milioni di euro annui». 

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