Non c'è pace per il Nuovo ospedale trentino Ennesimo stop, accolto il ricorso al Tar Da 21 anni se ne parla, ma resta un miraggio

di Sergio Damiani

Non c’è pace per il Not, il Nuovo ospedale Trentino, un progetto “prigioniero” di una durissima battaglia amministrativa che si trascina ormai da quasi 10 anni. L’ultimo capitolo di questo contenzioso è di ieri: il Tar di Trento, con una lunga e articolata sentenza, ha accolto parzialmente il ricorso dell’Impresa Pizzarotti spa e di conseguenza ha disposto l’annullamento della nomina a promotore del progetto di Guerrato spa.

«Il ricorso principale - scrivono i giudici del Tar, presidente Fulvio Rocco - deve essere accolto nei sensi di cui in motivazione e, per l’effetto, va annullato il provvedimento di nomina del promotore, fatti salvi gli ulteriori provvedimenti che l’amministrazione procedente riterrà di assumere all’esito della rivalutazione dell’offerta economica della controinteressata alla luce di tutto quanto affermato nella presente sentenza».

Cosa accade adesso? La parola passa alla Provincia per quello che di fatto è un supplemento di istruttoria richiesto alla commissione tecnica di gara. La stazione appaltante dovrà infatti rivalutare la sostenibilità del Pef (Piano economico finanziario) presentato da Guerrato spa alla luce della manifestazione di interesse da parte dell’istituto finanziatore indicato nell’offerta. Se questo giudizio “promuoverà” il Pef di Guerrato, la Provincia tornerà ad affidare l’opera all’azienda di Rovigo. Viceversa, in caso di “bocciatura” del Pef di Guerrato si dovrebbe procedere alla sua esclusione con conseguente nomina quale soggetto promotore della ricorrente Pizzarotti spa.

La complessa “partita” amministrativa dunque si riapre. Ancora una volta i tempi del Not tornano a dilatarsi. Tuttavia il supplemento di istruttoria con la valutazione della manifestazione di interesse potrebbe concludersi in tempi rapidi. Ma è possibile, e forse anche probabile, che la sentenza sul Not depositata ieri dal Tar sia oggetto di ricorsi al Consiglio di Stato. Di certo le questioni sollevate sono complesse, come conferma la decisione dei giudici di compensare le spese tra la parti: da un lato Guerrato spa con l’avvocato Dario Capotorto e Provincia di Trento con gli avvocati Nicolò Pedrazzoli, Sabrina Azzolini e Giuliana Fozzer; dall’altra Pizzarotti spa difesa dagli avvocati Giuseppe Caia e Roberta de Pretis.

A seguito delle valutazioni della commissione, l’offerta tecnica di Pizzarotti spa aveva ottenuto il punteggio di 65,367, a Guerrato invece erano andati 66 punti. Poi al positivo esito delle valutazioni sulle offerte economiche, il seggio di gara aveva calcolato il relativo punteggio assegnando punti 86,695 a Pizzarotti e punti 95,308 a Guerrato. La graduatoria finale - con soli due concorrenti - vedeva al primo posto Guerrato.

Così il 14 gennaio 2020 la Provincia nominava Guerrato quale soggetto promotore del progetto del “Nuovo Ospedale Trentino 2018”. Nomina contestata da Pizzarotti spa secondo cui l’impresa concorrente avrebbe dovuto essere esclusa dalla procedura di gara in ragione di una presunta inidoneità dei finanziamenti indicati per la realizzazione dell’opera e della carenza del requisito di capacità economica e finanziaria.
L’offerta per il Not presentata da Guerrato prevede 812 giorni per costruire l’ospedale in via al Desert. La durata della concessione è di 9.927 giorni (27 anni circa). Impresa Pizzarotti, dal canto suo, ha offerto invece 902 giorni per l’esecuzione dei lavori e 10.244 giorni di durata della concessione (28 anni).

Si calcolano i giorni necessari per la costruzione del Nuovo ospedale Trentino, ma intanto passano gli anni.

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