Posti di lavoro nel turismo accordo fra Provincia, sindacati e associazioni di categoria

Innovazione tecnologica, sostenibilità, anche a fronte degli effetti dei cambiamenti climatici, maggiore formazione degli addetti, ammortizzatori sociali per il personale stagionale, nuovo contratto collettivo provinciale di secondo livello. Ed ancora: incentivi per l’allungamento della stagionalità, prevenzione degli infortuni, potenziamento degli interventi per l’incontro fra domanda e offerta di lavoro, con il supporto di Agenzia del lavoro e istituzione di un apposito Tavolo di monitoraggio. Sono questi gli impegni previsti dal documento d’intenti per lo sviluppo occupazionale del settore turistico siglato ieri dagli assessori provinciali al Turismo e allo Sviluppo economico e lavoro con Asat, Confesercenti e Confcommercio e con le segreterie dei sindacati Cgil, Cisl e Uil.

Come infoirma un comunicato stampa della giunta provinciale: «Al centro del documento, dunque, il tema del lavoro, che riguarda migliaia di addetti: le assunzioni nel settore del turismo e pubblici esercizi nel 2019 sono state circa 30.500, distribuite su un ventaglio di oltre 20 professioni. I dati riguardanti l’avvio della stagione estiva, ha detto Laura Pedron, dirigente generale di Agenzia del Lavoro, sono positivi. Sono stati organizzati nelle scorse settimane alcuni “Career day” e altri partiranno specificamente per il fabbisogno di lavoro relativamente alla prossima estate. In Agenzia saranno messi a disposizione elenchi di persone interessate a lavorare nel turismo».

Per i sindacati si tratta di «Un obiettivo ambizioso visto che non si è mai riusciti a sottoscrivere un accordo integrativo provinciale per i lavoratori e le lavoratrici di questo settore - commentano i tre segretari confederali Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti con i segretari delle categorie Paola Bassetti, Lamberto Avanzo e Walter Largher - e che rappresenta un passo importante nella direzione di una maggiore qualità del lavoro. Non dimentichiamo che in Trentino gli addetti percepiscono in media retribuzioni più basse del 15 per cento rispetto ai colleghi dell’Alto Adige. Il contratto provinciale sarà uno strumento per dare risposte sul piano delle retribuzioni e contribuirà, insieme ad altri fattori chiave quali la formazione e all’allungamento degli ammortizzatori sociali, a rendere più attrattivo il settore e a qualificare l’offerta turistica in generale».

Il testo fa proprio infine l’accordo siglato, sempre ieri pomeriggio, tra sindacati, rappresentanti delle imprese, enti bilaterali ed Agenzia del Lavoro sull’incontro tra domanda e offerta, dando risposte alla difficoltà di reperire personale per strutture ricettive, servizi turistici e per la ristorazione.

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