I tassi dei mutui sono ottimi Ma si vendono meno case

di Matteo Lunelli

Una brusca frenata, che deve suonare come un preoccupante campanello d’allarme.

Il secondo quadrimestre del mercato immobiliare trentino è all’insegna del segno meno, con una preoccupante inversione di tendenza. Dopo un’annata 2018 definita strepitosa e un avvio di 2019 in tenuta, tutto pare essersi bloccato.

Nonostante i tassi dei mutui vicinissimi allo zero. Nonostante i prezzi degli immobili sostanzialmente fermi («E più bassi di così è impossibile: più giù non si va», sottolinea Severino Rigotti, presidente Fimaa, che ha presentato i dati insieme a Orazio Marco Poma, presidente del Consiglio notarile, e Paolo Borzaga, funzionario dell’Agenzia delle Entrate). E nonostante un ritorno al nuovo e i conti correnti degli italiani e dei trentini piuttosto “pieni”, considerato che a livello europeo gli italiani restano al primo posto tra le persone con più risparmi in banca. Insomma, il momento per comprare sarebbe favorevole, molto favorevole.

Eppure? «Eppure la gente è tornata ad avere paura, memore forse della crisi. E poi c’è confusione a livello politico e sociale e quando le persone non capiscono e non riescono a orientarsi stanno ferme». A preoccupare è soprattutto quell’11,5% in meno nei finanziamenti. «Le banche sono piene di soldi e se non ne danno è perché nessuno li chiede. Nonostante questo il dato sulle compravendite ha ancora il segno più davanti grazie a un discreto inizio di 2019, ma a fine anno probabilmente anche quel settore avrà il meno davanti. I numeri del secondo quadrimestre dicono che la benzina nel settore sta iniziando a finire». Le compravendite di immobili residenziali sono passate, secondo l’Agenzia delle Entrate, da 4.387 del periodo gennaio-agosto 2018 a 3.941 del periodo gennaio-agosto 2019. Un calo circa del 9%, concentrato soprattutto sugli ultimi quattro mesi dell’intervallo.

Oltre al momento di sfiducia, si potrebbe pensare che i prezzi abbiano un ruolo importante in questa frenata. Secondo Rigotti non è così. «Sul nuovo c’è stato un aumento del 3%, sull’usato del 10%, ma si tratta di crescite fisiologiche. A Trento, tra centro e periferia per così dire “buona”, la media è di circa tremila euro al metro quadro. Possiamo dire che per il mercato il momento sarebbe favorevolissimo, invece registriamo una brusca frenata».

Insomma, nonostante i mutui bassi, i prezzi fermi, il ritorno del nuovo, tutto è fermo. E la preoccupazione, naturalmente, è anche per gli agenti immobiliari.

«Quelli ufficiali sono circa 320, e 240 quelli di Fimaa, e copriamo circa il 50% del mercato immobiliare. Negli ultimi quattro mesi le compravendite su tutto il territorio trentino sono state circa 1.400: considerando che noi ne copriamo circa la metà, la media è di appena 2 vendite ad agente in quattro mesi. Decisamente troppo poco. E oltre a questo calo a preoccupare è la mancanza di interesse dei potenziali compratori: tradotto le telefonate che arrivano sono in netto calo e sono un termometro significativo della brusca frenata. Eppure gli immobili a disposizione ci sarebbero».

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