Il ministro Padoan ottimista «La ripresa può sorprenderci»

«Il mio obiettivo è offrire al Paese conti sempre più in ordine e spazi per la crescita economica», lo ha detto poco fa il ministro Pier Carlo padoan, in apertura dell'incontro al teatro Sociale sul tema "L'Italia, l'Europa e il nazionalismo".

L'esponente del governo, intervistat da Alberto Faustini (direttore di Alto Adige e Trentino) e da Valentina Romei (Financial Times), ha espresso ottimismo circa la possibilità che l'evoluzione economica dei prossimi mesi possa rivelarsi migliore delle previsioni attuali.

Obiettivo del dibattivo analizzare le scelte economiche, i progetti, le azioni messe in campo dal governo per far ripartire l'economia italiana e rilanciare il processo di integrazione economica e politica europea.

Le sfide imposte dall'affermazione del populismo nazionalista in molti paesi europei.

Padoan ha ribadito la necessità di preseguire sulla via delle riforme strutturali, che richiedono tempo per dare risultati ma, secondo il ministro, non hanno alternativa.

«L’ultima cosa che vuole fare un ministro delle finanze è sprecare la manovra, che è la cosa più importante dell’anno di lavoro», ha dettto il ministro a proposito dell’incertezza sulla data delle elezioni, sottolineando che si farà «di tutto per utilizzare, in modi da definire gli spazi nel modo migliore».

Sull’andamento economica ha proseguito: «Stiamo andando nella direzione giusta, a velocità un po’ superiore a quella attesa, ma ancora non sono soddisfatto. La crescita sarà migliore delle previsioni, perché incomincerà ad agire l’impatto delle misure che sono state prese nei tre anni. Queste cose cambiano i parametri, quindi ci sono dei rischi al rialzo: può darsi che tra un anno qualcuno mi dirà che i numeri siano migliori del previsto.

Nell’affrontare compito che ho ricoperto negli ultimi tre anni - ha proseguito il ministro - mi sono detto che c’era da affrontare una doppia eredità negativa.

Una recessione profonda di una crisi finanziaria, con una perdita di Pil di 10 punti, una perdita di ricchezza di cui non si hanno ricordi in tempo di pace in Italia. E questo shock ha colpito un’economia che già vent’anni fa riconosceva di rallentamenti nella crescita«.
Molti di questi problemi sono oggi riconosciuti come tali, ma non sono risolti. La riforma strutturale è quella giusta e inevitabile, ma ci vuole tempo».

Padoan ha parlato anche della recente novità del quadro politico francese: «Macron è un grande risultato per la Francia e per l’Europa. Si tratta di una grande vittoria su un programma filoeuropeo, in cui l’Europa è parte della soluzione.

Elemento comune - ha aggiunto in riferimento a Germania e Italia - è il ruolo delle riforme per accrescere la convergenza, fondamentale in Europa e in un’unione monetaria, per il rapporto tra la Francia di Macron e la Germania, che si avvia ad elezioni, in cui ci si può aspettare una conferma, e l’Italia che ha implementato riforme in modo importante. Questi Paesi possono lavorare insieme per migliorare l’Europa».

Interrogato sullo stato dei rapporti finanziari tra Roma e Trento, Padoan ha tranquillizzato in diretta il presidente Ugo Rossi, in prima fila al Sociale, spiegando che «non vedo particolari criticità su questo fronte». Quella del Trentino e dell'autonomia per quanto riguarda l'uso e l'allocazione delle risorse finanziarie, ha ribadito il ministro, «è una best practice, cosa che non posso dire per altre aree».

 

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