Il Tar del Lazio «assolve» la Federazione e le rurali

Il Tar «assolve» la Federazione trentina della Cooperazione, riconoscendone la correttezza sul fronte dei mutui e dei tassi di interesse.

Il Tribunale regionale del Lazio ha ribaltato la «sentenza» dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che lo scorso anno aveva sanzionato per quasi 600 mila euro la Federazione per aver indicato un tasso di riferimento per i mutui limitando così il confronto competitivo tra le Rurali.

I giudici del Tar hanno invece condiviso la tesi della Federazione: le Casse Rurali operano a livello locale nei rispettivi comuni di riferimento e in regime di mutualità, quindi è improprio parlare di mercato concorrenziale.

Lab tesi di Federcoop era quella di aver elaborato «uno strumento tecnico esclusivamente per esigenze contabili di trasparenza e coerenza del bilancio con i principi internazionali».

«La Federazione - si legge in una nota di via Segantini -  era intervenuta nelle sue funzioni di consulenza ed indirizzo, per dare a quelle Casse Rurali che l’hanno interpellata e alla loro software house un parere tecnico su come contabilizzare alcune fattispecie di tassi variabili, come impongono le regole contabili internazionali (i cosiddetti IAS).  La Federazione, dunque, aveva agito pienamente e con responsabilità il suo ruolo di assistenza e controllo previsto dallo statuto e dalla legge regionale».
 
Nella sua difesa – rappresentata dallo Studio Clifford-Chance di Roma – la Federazione ha evidenziato che «le Casse Rurali devono operare secondo principi di localismo e mutualismo, in forza dei quali la possibilità che le stesse, localizzate in comuni diversi della provincia, operino in concorrenza tra di loro è estremamente ristretta e sostanzialmente limitata alle aree di sovrapposizione delle rispettive sfere di operatività».

I giudici amministrativi hanno riconosciuto che «le Cr-Bcc devono esercitare il credito prevalentemente nei confronti dei soci, e che il principio del localismo impone alle stesse di esercitare la loro attività all’interno di ben determinate zone di competenza territoriale. Quindi non è configurabile un unico mercato concorrenziale».

Per questo motivo i giudici del Tar del Lazio – presidente Carmine Volpe - hanno accolto il ricorso e annullato il provvedimento sanzionatorio.

«Una buona notizia – commenta il presidente Mauro Fezzi - che conferma la correttezza della azione della Federazione e fornisce una interpretazione chiara e trasparente anche sul ruolo delle federazioni in rapporto con i propri soci. Una chiarezza che mancava e che rappresenta un importante precedente in materia».

«La sentenza restituisce serenità ai colleghi e colleghe impegnati ogni giorno nella consulenza e supporto alle nostre cooperative. Un pronunciamento che conferma il ruolo della Federazione anche come supporto operativo alle cooperative», ha affermato il direttore Alessandro Ceschi.

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