Crisi del latte, nel 2015 chiuse 1.000 stalle

Il 60% in montagna

Nel 2015 in Italia hanno chiuso circa mille stalle, oltre il 60% delle quali si trovava in montagna, con effetti irreversibili sull'occupazione. È quanto afferma Coldiretti, sottolineando come siano sopravvissute a fatica appena 35mila stalle che «rischiano però di scomparire nei prossimi mesi perché gli allevatori non riescono a coprire neanche i costi del cibo per gli animali». Il prezzo del latte riconosciuto oggi agli allevatori - spiega l'organizzazione che ieri ha promosso l'assedio il centro di distribuzione dei prodotti della multinazionale del latte francese Lactalis - «è inferiore a quello di 20 anni fa e vengono proposti accordi capestro che fanno riferimento all'indice medio nazionale della Germania, con una manovra speculativa del tutto ingiustificata».

Dalle frontiere italiane, inoltre, denuncia, «passano ogni giorno 3,5 milioni di litri di latte sterile, ma anche concentrati, cagliate, semilavorati per essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all'insaputa dei consumatori».

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"612056","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"1181","width":"765"}}]]

Considerato che a fronte di una produzione nazionale di circa 110 milioni di quintali di latte sono circa 86 mln di quintali le importazioni di latte equivalente dall'estero, «c'è il rischio concreto che il latte straniero possa per la prima volta superare quello tricolore. E per ogni milione di quintali di latte importato in più scompaiono 17mila mucche e 1.200 occupati in agricoltura. A rischio c'è un settore che rappresenta la voce più importante dell'agroalimentare italiano con un valore di 28 mld di euro con quasi 180mila occupati nell'intera filiera».

La vita o la morte di molte stalle sopravvissute finora, «dipende da almeno 5 centesimi per litro di latte che si ricavano dalla differenza tra i costi medi di produzione pari a 38-41 centesimi e i compensi riconosciuti scesi a 34 centesimi al litro».

comments powered by Disqus