Poletti: il Jobs act è contro la precarietà 130 mila giovani da cococo a contratti stabili

La precarietà «era considerata un disastro nazionale» ma in questi mesi «130 mila giovani sono passati da cococo e cocopro a tempo indeterminato. Da un 15% di contratti stabili stiamo passando a un 22, 23 anche 25%, mi sembra un gran buon segno». Lo ha detto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti a Trento per il festival dell’Economia.

di Francesco Terreri

La precarietà «era considerata un disastro nazionale» ma in questi mesi «130 mila giovani sono passati da cococo e cocopro a tempo indeterminato. Da un 15% di contratti stabili stiamo passando a un 22, 23 anche 25%, mi sembra un gran buon segno». Lo ha detto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti a Trento per il festival dell’Economia.

«Un Paese che pensa al futuro spremendo i lavoratori è cretino perchè riduce la ricchezza, i consumi e la produzione» afferma Poletti. Per anni «invece di spingere le imprese a competere in alto le abbiamo incoraggiate a spendere sempre meno per il lavoro».

«Se consenti a un’azienda di continuare ad assumere in modo precario - sottolinea Poletti - l’hai rovinata». Il governo attraverso il Jobs Act «sta combattendo la precarietà». Serve anche «un cambio di mentalità perchè non si può più pensare all’impresa come a un male necessario. Dire che l’impresa sfrutta il lavoro è una stupidaggine, perchè se non avessimo le imprese non avremmo il lavoro».

«Nella crisi - prosegue Poletti - abbiamo perso 1 milione di posti di lavoro ma anche 200 mila imprese. Accanto alle nuove imprese, alle start up che nascono bisogno aiutare l’innovazione nelle imprese che ci sono. Il 40% delle imprese hanno detto che non sono interessate al digitale. Capisco Mario l’imbianchino che ha 57 anni e ha sempre lavorato con l’apecar, che non vede l’utilità di essere sul web. Ma se glielo spieghiamo, scopre che è interessante anche per lui».

Poletti spiega: «Stiamo lavorando con Google e Unioncamere per fare in modo che ci siano 3 mila giovani evangelizzatori digitali da formare e che manderemo a spiegare queste cose alle piccole imprese e agli artigiani».

Il ministro conferma che stanno arrivando insieme i nuovi decreti sugli ammortizzatori sociali e sulla rete per le politiche attive del lavoro. «Finora abbiamo dato un sussidio ai cassintegrati per stare a casa. Non possono cercare altri lavori, così lo fanno in nero. Dobbiamo cambiare, prendere in carico i disoccupati e accompagnarli nella formazione e nella ricerca del nuovo lavoro. Anche passando da dipendente a autonomo - aggiunge Poletti - Ad avviare un’impresa si può sbagliare ma smettiamola di parlare di fallimento, di marchiare lo sbaglio per tutta la vita. Anzi, stiamo preparando degli zoccoli minimi di tutela per le partite Iva».

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