Artigiani del restauro: stop ai tagli o scompariremo

di Giuseppe Fin

«Stop ai tagli oppure la nostra categoria rischierà di scomparire». Questo il grido di allarme che è stato lanciato da Roberto Borgogno, presidente della categoria degli artigiani del restauro che in provincia di Trento conta circa 40 aziende. Borgogno assieme all'intero direttivo ha incontrato la presidente del consiglio regionale Chiara Avanzo assieme alla consigliera provinciale del Pd, Lucia Maestri e la segretaria dell'Upt Donatella Conzatti.

Un incontro con la «parte rosa» della politica visto che la percentuale di donne che operano nel settore del restauro è maggioritaria. «Nelle nostre attività - ha spiegato il presidente Borgogno - l'incidenza del lavoro femminile è alta ed è per questo che abbiamo deciso di rivolgerci a tre donne della politica. Oggi i restauratori si trovano in una situazione non facile. Dopo anni di continui tagli la prossima finanziaria rischia di mettere seriamente in ginocchio il nostro settore. Già diverse aziende sono state costrette a chiudere per la mancanza di fondi e i tagli prospettati porteranno definitivamente alla chiusura di tutte le attività locali».

L'auspicio che arriva dai rappresentanti della categoria è quello «della creazione di un fondo speciale stabile che preveda l'investimento di somme per il restauro e la conservazione del patrimonio architettonico e artistico del Trentino».
A raccogliere le preoccupazioni sono state le rappresentati politiche dei tre partiti Pd, Upt e Patt che hanno informato di essere già all'opera per trovare una soluzione. «Siamo convinti - ha spiegato la consigliera Lucia Maestri - sull'importanza dell'investimento che si deve fare per il patrimonio dei beni artistici e culturali».

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