Rischio default per l'Argentina e le Borse mondiali precipitano

Scoppiano i timori di una crisi delle valute di diversi Paesi emergenti (Turchia, Russia, Venezuela, ma soprattutto Argentina che rivede lo spettro default del 2002). Immediata ripartenza della speculazione sui titoli di Stato delle nazioni europee periodicamente sotto attacco (Grecia, Portogallo, Spagna e anche Italia). Wall Street debole dopo trimestrali non entusiasmanti e in attesa delle decisioni della Fed

Scoppiano i timori di una crisi delle valute di diversi Paesi emergenti (Turchia, Russia, Venezuela, ma soprattutto Argentina che rivede lo spettro default del 2002). Immediata ripartenza della speculazione sui titoli di Stato delle nazioni europee periodicamente sotto attacco (Grecia, Portogallo, Spagna e anche Italia). Wall Street debole dopo trimestrali non entusiasmanti e in attesa delle decisioni della Fed. Sono gli ingredienti di un cocktail decisamente indigesto per i mercati, con le Borse mondiali che nell'ultima giornata della settimana registrano il peggior calo da giugno e con l'Italia che registra un ritorno dello spread Btp-Bund a quota 225 punti.
I recenti massimi storici di diverse piazze finanziarie facevano temere una correzione e tutto ha avuto inizio con l'esplosione del «problema-Argentina», dove la Banca centrale ha smesso di sostenere il peso locale, che così in due giornate ha accusato una svalutazione di oltre il 10% sul dollaro. La tempesta è subito arrivata sulle banche spagnole, che hanno attività ed esposizioni rilevanti nel Paese sudamericano e Milano (Ftse Mib -2,3%) non ha potuto salvarsi appesantita dallo spread.

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