«Murer delle Montagne», lo scultore bellunese in mostra nel cuore delle Alpi Giulie
A Malborghetto, in provincia di Udine, fino al 3 agosto (ingresso libero) l'esposizione dedicata al grande artista agordino scomparso nel 1985
TRENTO - La montagna non solo come paesaggio, ma come stato d'animo, intriso di silenzi, forza e memoria. Così dice di Augusto Murer (1922-1985), maestro figlio delle Dolomiti della vallata agordina (Belluno), il curatore della mostra dedicata all'artista che si apre a Malborghetto, in provincia di Udine, nel cuore delle Alpi Giulie.
«Murer delle Montagne» resterà aperta fino al 3 agosto (a ingresso libero) e presenterà oltre 30 opere, tra sculture, dipinti e multipli, per celebrare uno dei più grandi protagonisti della scultura italiana del Novecento.
Lo scultore bellunese di Falcade (paese ai piedi del passo San Pellegrino), formatosi tra Ortisei (Bolzano) e Venezia, Murer è stato autore di prestigiose commissioni pubbliche, tra cui La Partigiana per Venezia (1964), il Monumento ai Caduti sulla piana del Cansiglio (1970), le Porte in bronzo della Cattedrale di Caxias do Sul in Brasile (1974).
Ha partecipato a numerose mostre e eventi internazionali come la Biennale di Venezia e un'esposizione al Museo dell'Ermitage. Nel 1975 ha realizzato incisioni per Il Sergente della Neve di Mario Rigoni Stern. Tra le sue ultime opere spicca L'Albero della Vita (1985). Murer è morto a Padova l'11 giugno 1985 e il suo studio è oggi un museo che conserva molti dei suoi lavori in legno e bronzo.
"Curare questo percorso espositivo è stato un viaggio intenso nell'opera e nell'anima di un artista capace di trasformare legno e bronzo in testimonianze pulsanti di umanità" dice il curatore Willy Montini che sottolinea: "Questa mostra non intende semplicemente spiegare, ma emozionare, cercando un dialogo diretto con il cuore di chi osserva".
L'esposizione si tiene all'Hammerack Hotel di Malborghetto: "Questo è per noi un grande onore. Siamo fermamente convinti - spiega Alessandro Pedone, imprenditore e proprietario dell'albergo - che l'arte rappresenti un'esperienza viva, capace di dialogare con il territorio e le persone che lo abitano. Le opere di Augusto Murer, profondamente legate alla materia e allo spirito delle montagne, trovano in questo luogo una cornice autentica e naturale. Questa iniziativa è per noi un'opportunità unica per intrecciare cultura, ospitalità e identità locale, regalando ai nostri ospiti e alla comunità un'occasione per riflettere sulla bellezza che ci circonda".