“Vermiglio” trionfa ai David di Donatello: è il miglior film italiano
Il film di Maura Delpero conquista 7 statuette (su 14 candidature): per la prima volta una donna vince il premio alla migliore regia. Premiati anche sceneggiatura, produttore, casting, fotografia, suono. Elio Germano miglior attore protagonista per l'interpretazione di Berlinguer, migliori attrici Tecla Insolia e Valeria Bruni Tedeschi
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ROMA. Dopo l’avventura americana agli Oscar 2025, “Vermiglio” di Maura Delpero trionfa alla 70ma edizine dei David di Donatello: è il miglior film italiano, in totale 7 le statuette ( su 14 candidature) portate a casa dalla regista bolzanina.
Il premio più importante è arrivato alle 01.30, dopo una lunga cerimonia condotta da Mika ed Elena Sofia Ricci.
Il primo David stretto tra le mani da Delpero ne ha riconosciuto la migliore sceneggiatura originale: «La guerra purtroppo è sempre attuale - ha detto la regista sul palco - ‘Vermiglio’ è un film profondamente antimilitarista».
Poco dopo, la seconda grandissima gioia: il David per la migliore regia. Si tratta della prima volta nella storia di tale riconoscimento cinematografico che una donna vince la migliore regia. Ritirando il premio, Maura Delpero ha parlato anche del genere documentaristico: «Il cinema del reale non è un cinema minore, anzi. E sono felice che in questa sala ci siano tanti colleghi documentaristi. Voglio ringraziare di cuore chi ha reso possibile questo film, un grazie mille al cast e alla troupe che hanno avuto molta pazienza; è stato un film davvero impegnativo».
Oltre alla vincitrice, erano candidati al premio per la miglior regia Andrea Segre “Berlinguer. La grande ambizione”, Francesca Comencini “Il tempo che ci vuole”, Valeria Golino “L’arte della gioia”, Paolo Sorrentino “Parthenope”.
“Vermiglio” ha vinto anche il David per: migliore autore della fotografia a Michail Kričman; migliore suono con presa diretta a Dana Farzanehpour, montaggio del suono a Hervé Guyader, creazione suoni a Hervé Guyader, mix a Emmanuel De Boissieu; miglior casting (primo anno per tale categoria) a Stefania Rodà e Maurilio Mangano; miglior produttore. La produzione è di Francesca Andreoli, Leonardo Guerra Seragnoli, Santiago Fondevila Sancet e Maura Delpero per Cinedora, con Rai Cinema, in collaborazione con Chardes (coproduzione con la Francia), Versus (coproduzione con il Belgio).
Tra gli altri premi, Elio Germano ha vinto il suo sesto David per l’interpretazione di Enrico Berlinguer in Berlinguer – La grande ambizione, mentre Tecla Insolia ha vinto come miglior attrice per L’arte della gioia, la miniserie diretta da Valeria Golino. Margherita Vicario ha vinto il premio per il miglior esordio alla regia con Gloria!, e Valeria Bruni Tedeschi e Francesco Di Leva sono stati premiati come migliori attori non protagonisti, rispettivamente per L’arte della gioia e per Familia.
David alla carriera a Pupi Avati e David Speciale a Ornella Muti e all’attore statunitense Timothée Chalamet.