Cinema / Il lutto

È morta Eleonora Giorgi, grande protagonista del cinema italiano

La celebre attrice da tempo era affetta da una grave malattia: viveva a Roma, dove era stata ricoverata in una clinica. Nata nella capitale nel 1953, ha segnato con ornella Muti gli anni delle nuove dive ma anche molte altre pagine importanti sul grande schermo. Viene ricordata anche per l'impegno a teatro, in radio e in televisione

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ROMA

ROMA - Stamattina Eleonora Giorgi si è spenta serenamente nell'amore e nell'abbraccio dei suoi figli e dei suoi affetti: lo fa sapere la famiglia. L'attrice aveva 71 anni e da tempo era affetta da una grave malattia: era ricoverata in una clinica a Roma per un tumore del pancreas contro il quale combatteva da un paio d'anni.

Inglese per parte di padre, ungherese grazie alla madre, nata a Roma nel 1953, è stata uno dei volti principali del cinema italiano.

Aveva raccontato che l'influenza della scenografa Giulia Mafai (seconda compagna del padre) è stata determinante dato che sul set è stata catapultata per caso dopo qualche servizio fotografico.

La chiama Tonino Cervi che produce «Storia di una monaca di clausura» nel 1973 e ha un ruolo di spicco per lei a fianco di Catherine Spaak. Si tratta di un racconto popolare con qualche venatura erotica ma per la ragazza diciannovenne, libera e sfrontata che è cresciuta al tempo della contestazione generale e del '68, il cinema è un grande gioco che eccita e attira. Specie se come accade a Eleonora è preceduto da una comparsa in «Roma» vicino al maestro Fellini.

Bionda, occhi cerulei, movenze da Lolita e disinvolta esibizione della sua bellezza (avrà presto un intero servizio su Playboy Italia), la ragazza acqua e sapone incrocia l'amica/rivale Ornella Muti l'anno successivo in "Appassionata" e nello stesso 1974 diventa un modello di successo con ben quattro film sempre legati a un erotismo soft ed elegante.

Sono gli anni delle nuove dive con Agostina Belli a completare un terzetto vincente insieme a Muti e appunto Giorgi.

Ma nello stesso anno, un dolore profondo (la morte del suo fidanzato a bordo di una moto che le ha preso in prestito) segna di colpo la sua vita. Scopre il tunnel dell'eroina, conosce la depressione, si rifugia alla radio, scompare dallo schermo.

A vent'anni appena compiuti Eleonora Giorgi è già una donna carica di esperienze, non tutte felici. Le viene in aiuto Alberto Lattuada che, fidando nel giudizio dei migliori registi che l'hanno formata (Salce e Samperi in primis) la chiama nel '75 per "Cuore di cane" dal romanzo di Bulgakov con Max von Sydow e Cochi Ponzoni come partner.

A sorpresa per Eleonora è come un secondo inizio in cui viene considerata dal cinema italiano di "serie A". Da quel momento in poi le occasioni prestigiose si susseguono, una volta ancora secondo un destino artistico che le accomuna Ornella Muti, di due anni più giovane.

Eleonora lavora con Giuliano Montaldo ("L'Agnese va a morire"), Damiano Damiani ("Un uomo in ginocchio"), Dario Argento ("Inferno"), Franco Brusati ("Dimenticare Venezia"), Liliana Cavani grazie alla quale incontra nel 1982 per "Oltre la porta" il compagno di scena più amato e rispettato, Marcello Mastroianni.

Nel frattempo però, dimostrando una duttilità è una verve che la rende unica nel cinema italiano di quella stagione, Giorgi ha scoperto il suo lato comico, una leggerezza finemente ingenua che la rende partner ideale per Celentano ("Mani di velluto") e Renato Pozzetto ("Mia moglie è una strega"). A coronare questa svolta e' l'incontro con Carlo Verdone che in "Borotalco" (1982) ne fa la sua musa fatata e la ritroverà anni dopo in "Compagni di scuola".

Sposata nel 1979 con Angelo Rizzoli (da lui avrà il primo figlio Andrea), Eleonora si innamora di Massimo Ciavarro sul set di "Sapore di mare 2" (1983) e da lui avrà il suo secondo figlio, Paolo.

In mezzo ha confermato uno solo dei molti flirt che le sono stati attribuiti: quello con Warren Beatty nel 1982. Stanca dei ruoli sempre più stereotipati che il cinema italiano degli anni '80 le offre, Giorgi abbraccia la televisione, quella dei programmi d'intrattenimento e quella delle fiction.

Ne ricaverà nuova popolarità e nuovo pubblico tra "Festa di Capodanno" (1988) e "Lo zio d'America" (2006), un Sanremo da gran soubrette e un "Ballando sotto le stelle" molto autoironico.

Proprio come la sua autobiografia "Nei panni di un'altra" del 2016.

Eleonora Giorgi era stata conduttrice radiofonica di rara eleganza, attrice teatrale fino a una decina d'anni fa, produttrice insieme a Massimo Ciavarro e regista (due volte) di se stessa, offrendo un ruolo da protagonista proprio a Ornella Muti in «Uomini&Donne, amori&bugie» del 2003.  «Circa ogni dieci anni - disse - mi viene l'idea che mi stimola a scrivere e dirigere. Adesso è il tempo giusto per una nuova avventura, visto che sono stata, se non sbaglio, la prima attrice italiana tanto matta da passare dietro la macchina da presa rinunciando a cavalcare il successo».

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