Cinema / Exploit

"Vermiglio", film da premio a Venezia, anche per l'attrice Martina Scrinzi di Villa Lagarina

Nella pellicola di Delpero – la prima sarà il 19 settembre al cinema di Ossana – è una protagonista. «Ho dovuto imparare il dialetto solandro. Meno male che avevamo il dialect coach Longhi»

DOVE VEDERLO Due proiezioni specili con la regista
PREMIO Il riconoscimento alla Mostra del Cinema di Venezia
IN SALA I piccoli attori solandri alla "prima"

di Andrea Orsolin

VILLA LAGARINA. Lucia, Ada e Flavia sono le tre figlie femmine della famiglia Graziadei, che durante la Seconda guerra mondiale vive a Vermiglio in una casetta in mezzo ai campi, dove il capofamiglia è un maestro elementare. Quando i Graziadei ospitano un soldato siciliano che ha disertato l'esercito si innesca una reazione a catena che l'unità famigliare dovrà gestire, e che si svilupperà lungo le quattro stagioni dell'ultimo anno di guerra. Lucia, la bella figlia maggiore dei Graziadei, catturerà le attenzioni di Piero il disertore.

Ad interpretare Lucia è Martina Scrinzi, attrice 27enne di Villa Lagarina che con "Vermiglio", film Leone d'argento all'81ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, è all'esordio sul grande schermo. Ed ha vinto il riconoscimento del Premio NUOVOIMAIE Talent Award.

«È la mia prima volta davanti al pubblico. Che emozione a Venezia! È stata una botta di adrenalina. Ho avuto tantissima agitazione, per me era tutto nuovo: le interviste, le conferenze stampa, la sfilata sul red carpet, la presentazione in Sala Grande. E poi tutte le feste, le cene di gala. Dopo tutte queste emozioni devo ancora un po' riprendermi» ci dice l'attrice trentina, che assieme al resto del cast ha potuto gioire per la conquista dell'ambito premio.

«Questo film è nato da un sogno e non sapevo che sarebbe finito con un altro sogno», ha detto la regista Maura Delpero, altoatesina ma originaria proprio di Vermiglio.

Il film sarà nelle sale il 19 settembre. E ci sarà subito una proiezione in valle: al cinema di Ossana.

Dopo le "fatiche" veneziane Martina Scrinzi non vuole certo fermarsi, il mondo dello spettacolo è lì ad aspettarla.

I suoi esordi sono stati nel teatro.

Io come attrice sono nata nel teatro danza, con la compagnia Clochart di Mori. Avevo 16 anni quando ho iniziato. Poi nel 2020 sono arrivate le prime proposte dal mondo cinematografico e ho deciso di provarci.

Quali sono state le sue prima apparizioni?

In "Mostro intruso aspro" nel 2021 ho interpretato il ruolo della protagonista. Poi, due anni dopo, ho avuto un piccolissimo ruolo in "Lubo”, con la regia di Giorgio Diritti.

Successivamente è arrivata la chiamata di Maura Delpero, la regista di "Vermiglio", il paese dei suoi genitori. Ci racconti il suo ruolo nel film.

Il mio ruolo è quello di Lucia, una delle tre sorelle della famiglia Graziadei. È una contadina, molto semplice, genuina, spontanea, che viene dalla terra. Sposo Pietro, siciliano, soldato siciliano che ha disertato l'esercito e che ad un certo punto arriva a Vermiglio assieme ad Attilio, il cugino di Lucia. Da lì si sviluppa tutta la storia.I dialoghi di gran parte del lungometraggio sono in dialetto solandro.

Che esperienza è stata, per lei, doverlo imparare?

Non è un semplice dialetto, bensì si tratta del vermigliano degli anni '40. Sul set è stata preziosa la presenza di Felice Longhi, un signore di Vermiglio, un dialet coach che ci è stato affiancato per aiutarci a conoscere il significato delle parole e la loro pronuncia, ma utile anche per apprendere la cultura del paese dell'alta val di Sole. Prima di questo film, questo posto lo conoscevo solo di nome. Per me, lagarina, la Val di Sole è sempre stato un territorio molto lontano.

Per lei che significato ha avuto, e avrà in futuro, Vermiglio?

È stato il film che mi ha permesso di affacciarmi al mondo dei festival, in questo caso un festival importante, come lo è quello di Venezia. Lo considero un grandissimo punto di partenza, per affacciarmi a tutto quello che non è recitazione e per farmi conoscere nell'ambiente.

Il suo futuro sarà nel teatro o nel cinema?

Non mi va di abbandonare la recitazione a teatro, tanto che sto cercando di fare nuove audizioni, ma mi sto dirigendo verso il mondo del grande schermo e verso la televisione. Quello dello spettacolo è un mondo dove devi prendere un po' tutto quello che arriva.

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