Spettacoli / Trento

"Tango Macondo. Il venditore di metafore", al teatro Sociale Paolo Fresu e Ugo Dighero

Da giovedì a domenica va in scena per la stagione di prosa un affascinante intreccio tra narrazione, musica e coreografia scritto e diretto da Giorgio Gallione

di Fabio De Santi

TRENTO. Sono un fuoriclasse del jazz italiano come Paolo Fresu (foto) e il noto attore genovese Ugo Dighero a segnare, insieme agli altri protagonisti, "Tango Macondo. Il venditore di metafore".

Uno spettacolo, in cui si intrecciano, narrazione, musica e coreografia quello che apre, da giovedì a domenica, la stagione di prosa al Sociale, prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano, è liberamente ispirato all’opera “Il venditore di metafore” di Salvatore Niffoi.

Appuntamento giovedì 12 e venerdì 13, alle 20.30, sabato 14 , alle 18 e domenica 15 alle 16.

“Tango Macondo. Il venditore di metafore” è lo spettacolo scritto e diretto da Giorgio Gallione che intreccia la narrazione affidata a Ugo Dighero, Rosanna Naddeo e Paolo Li Volsi, la musica composta ed eseguita dal vivo da Paolo Fresu, Daniele di Bonaventura (bandoneon) e Pierpaolo Vacca (organetto), la danza di Deos Ensemble – Opera Studio guidata dal coreografo Giovanni Di Cicco e gli elementi scenici di Marcello Chiarenza. La storia è quella di Matoforu, un “venditore di metafore” sardo e del suo amore grande, Anzelina Bisocciu, la sua cantatrice.

È un viaggio in un territorio “ai confini tra il delirio e la geografia” che parte da Mamoiada in Sardegna, il paese in Barbagia del leggendario Carnevale e delle sue maschere diaboliche e grottesche e arriva a incrociare Macondo, il paese immaginario nato dall’universo onirico e mitico di Gabriel García Márquez con tutto il suo bagaglio di visioni e prodigi. Come sottolineano le note che accompagnano lo spettacolo: “Ad arricchire e a dare senso a questo sontuoso universo narrativo è la musica, grazie alla presenza in scena di un ensemble guidato dal talento compositivo ed empatico di Paolo Fresu.

Dall’organetto sardo al bandoneon argentino – simbolo del continente nuovo dove approdano Matoforu e Anzelina, la creazione musicale di Fresu e della sua tromba guiderà il racconto, restituendogli tutta la ricchezza evocativa, facendo fermentare passioni e follia, radiografate in tutta la loro strabocchevole umanità e ricchezza.

Narrazione e musica, tanghi e musica popolare, riti arcaici e onirica contemporaneità, Tango Macondo va alla ricerca del sapore incantato di un tempo in cui le storie servivano anche ad alleviare la fatica del vivere e a ribadire la necessità quasi fisiologica dell’essere umano di ascoltare e raccontare”.

Le musiche di “Tango Macondo. Il venditore di metafore” sono state già pubblicate in un album della Tǔk Music disponibile in digitale, su cd e doppio vinile. Nell’album trovano spazio composizioni originali, e alcune piccole gemme: le emozionanti riletture di classici del tango con tre voci d’eccezione: Malika Ayane, Tosca ed Elisa, che cantano rispettivamente “Alguien le dice al Tango”, “El día que me quieras” e “Volver”, e che si sono immerse nelle atmosfere magiche ed evocative di “Tango Macondo”.

Da ricordare come venerdì 13 alle 17.30, in Sala Chiusole (Palazzo Festi - Teatro Sociale) il professor Marco Presotto, docente ordinario all’Università di Trento, dialogherà con il cast dello spettacolo.

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