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Ecco "Fatum", terzo cd del progetto di Riccardo Rea e Andreaceleste Broggio

Il musicista di Mori e l'artista altoatesina protagonisti, nell'ambito di "Yellow Atmospheres", di un vero e proprio concept album che parla della vita, facendo perno sul ruolo del fato per spingere a riflettere su questo tema a lungo dibattuto dai grandi filosofi e pensatori di ogni epoca

di Fabio De Santi

MORI. Un vero e proprio concept album che parla della vita, facendo perno sul ruolo del fato per spingere a riflettere su questo tema a lungo dibattuto dai grandi filosofi e pensatori di ogni epoca.

È questo l'ambizioso obiettivo di “Fatum” il terzo capitolo discografico del porogetto Yellow Atmospheres che unisce il musicista di Mori Riccardo Rea e l'altoatesina Andreaceleste Broggio.

Rispetto al passato gli Yellow Atmospheres hanno inserito elementi ritmici ed elettronici alle composizioni basate su arpa e handpan iniziando una a sperimentazione che ha portato il duo ad attraversare nuovi territori, incontrando una lunga serie di suoni inediti.

Gli orizzonti di "Fatum", uscito per l'etichetta Miraloop, sono attraversati da strumenti etnici acustici, tastiere/sytnh e campioni di suoni ambientali registrati da Riccardo Rea che rappresentano un richiamo ai contesti in cui il duo principalmente si esibisce: concerti all’alba in montagna, nei boschi e in ambito naturale.

La componente elettronica invece ha avuto l’intenzione di esplorare nuovi terreni e generi musicali: "Il disco – raccontano all'Adige i due musicisti - ha iniziato a nascere più o meno a metà del periodo pandemico, pertanto era impossibile viaggiare. L’idea di inserire questi suoni provenienti da terre lontane sta a rappresentare quella voglia di muoversi ed esplorare. Visto che fisicamente non era possibile, la musica era l’unico mezzo per poterlo fare. Ci sono stati diversi mesi in cui non si poteva circolare tra Trentino e Alto Adige Così il lavoro preliminare si è svolto a distanza, quasi in modalità smart working. Anche per i titoli dei brani c’è stata una grande ricerca: una lingua diversa per ogni, includendo hawaiano, armeno, swahili, ecc; anche questa scelta racchiude in sé una visione inclusiva e di abbracciare diverse culture".

La scaletta di "Fatum", con grafica e artwork di Clarissa Bebber (Bekla printmaking) sottolinea Rea. “Non segue un ordine logico, ogni brano rappresenta un diverso ramo di un albero immaginario in cui si parte dalle proprie radici, per crescere lungo il tronco che simboleggia la vita. Ogni ramo, ogni strada nella vita apre le porte a qualcosa di diverso, è con queste immagini in mente che è nato l’album". Fra i brani del cd "Uktavor" (in armeno "pellegrino") che affronta il tema del viaggio), "Fatum" la colonna portante del disco con gli archi nella parte finale suonati da Rossana Caldini (viola e violino). La voce di Sabrina Campagna segna i paesaggi eterei di "T – Essere" mentre "Jua", titolo che in swahili fa riferimento all'alba, si apre alle contaminazioni elettroniche verso "Lokahi" si ispira ad un termine hawaiano che indica un perfetto stato di armonia tra spirito, natura e umanità. Fra le featuring del cd quelle dei musicisti Javier Spinelli alla tromba, Mattia Nardon, Tiziano Salifer al basso elettrico e Fabio Vidali sax e flauto.

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