Giovani / L’intervista

Il "ciak" di Elisa Perini nel grande cinema: a 29 anni è aiuto regista sui set internazionali

Il suo nome si lega alla pellicola Netflix con Alessandro Gassman e Ginevra Franceschini «Il mio nome è vendetta» ma anche alla serie «The Good Mothers» attesa nei prossimi mesi su Disney+ senza dimenticare la produzione tedesca «Concordia» e l'atteso film di Luca Guadagnino

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di Fabio De Santi

MORI. È stato un anno davvero intenso quello che si sta per chiudere per Elisa Perini. Di Mori, classe 1993, studi a Milano e un master negli Stati Uniti, dal 2019 Elisa si è ritagliata uno spazio importante nel reparto regia sia sul fronte del piccolo schermo che nel mondo del cinema. (Nella foto di copertina, è la seconda da destra).

Il suo nome si lega alla pellicola Netflix con Alessandro Gassman e Ginevra Franceschini «Il mio nome è vendetta» ma anche alla serie «The Good Mothers» attesa nei prossimi mesi su Disney+ senza dimenticare la produzione tedesca «Concordia» e l'atteso film di Luca Guadagnino. Tutte esperienze che ci racconta qui (con qualche spoiler, siete avvertiti) Elisa Perini fra poco sul set per una nuova serie Netflix basata sul Decameron di Boccaccio.

Elisa Perini, come è stata coinvolta nella realizzazione del film «Il mio nome è vendetta» per Netflix?

«Stavo girando un film tedesco in Alto Adige, quando un aiuto regista che avevo conosciuto l’anno prima sul set di “Don Matteo 12” mi ha contattata perché cercava un’assistente. Prima dell’inizio delle riprese il cast ha dovuto fare un lungo periodo di preparazione e di training assieme allo stunt coordinator per affrontare le numerose scene d’azione».

Un revenge thriller che ha fatto parlare di sé e che fra l’altro si lega a Bolzano.

«Sì, è un revenge movie che parla di un uomo (Alessandro Gassmann) che cerca vendetta dopo che la sua famiglia viene massacrata. Il film ha avuto molto successo; la prima settimana di uscita era nella Top 10 dei film su Netflix in Italia e negli Usa. È stato molto divertente partecipare alle riprese, ma anche molto faticoso per via delle moltissime scene di azione, alcune delle quali hanno richiesto due o anche tre giornate di riprese. Abbiamo girato a Villabassa (Alto Adige) e a Roma (che nella storia è Milano)».

Sul fronte televisivo ha lavorato anche per la serie «The Good Mothers» che uscirà nei prossimi mesi per Disney+: cosa ci puoi anticipare?

«In questo caso siamo davanti ad una doppia regia in quella di Elisa Amoruso e Julian Jarrod, già alle prese con The Crown. “The Good Mothers” è tratta dal libro di Alex Perry, è scritta da Stephen Butchard e interpretata da Micaela Ramazzotti. Racconta la ‘Ndrangheta interamente dal punto di vista femminile».

Come se ne non bastasse c'è anche una produzione tedesca per la Zdf che la vede coinvolta.

«Si tratta di "Concordia”, una serie prodotta da Frank Doelger (Il trono di spade) per la televisione tedesca Zdf. È un thriller fantascientifico che racconta la storia di una città controllata da un’intelligenza artificiale. La serie, interamente in lingua inglese, è diretta da Barbara Eder e ha un cast internazionale. Abbiamo girato a Roma, Trento e Lipsia».

Il suo impegno è anche sul fronte del grande schermo nell'ultimo film di Guadagnino, «Challengers» girato fra Boston e Cinecittà.

«Proprio tra The Good Mothers e Concordia ho avuto la fortuna di collaborare alle riprese italiane del prossimo film di Guadagnino, “Challengers”. Una pellicola interamente ambientata a Boston ma alcune scene sono state girate negli studi di Cinecittà con Josh O’Connor e Mike Faist. È stato affascinante soprattutto vedere in quale modo un regista come Guadagnino lavora: lui gira ancora i suoi film in pellicola e non in digitale».

Ci ha raccontato diverse esperienze ma quale è stata la più emozionante e invece quella più strana?

«Nell’ultimo anno e mezzo ho avuto la fortuna di lavorare a tanti progetti molto diversi tra loro. Ogni progetto è speciale e unico, sia per le persone con cui lavori, sia per i luoghi che vedi e le storie che questi film o serie raccontano. Nessuna esperienza è migliore o peggiore delle altre, sono tutte importanti, emozionanti e strane a modo loro».

Cosa ci può anticipare del suo 2023?

«Ora ho iniziato a lavorare ad un progetto che durerà fino a giugno. È una grande produzione americana per Netflix. La storia è tratta dal Decameron di Boccaccio».

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